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Rifiuti, la partita si gioca
sul nuovo gestore

Un’occasione sciupata. Il consiglio straordinario sull’emergenza rifiuti, andato in scena venerdì, per certi versi ha lasciato l’amaro in bocca per ciò che poteva essere e non è stato. L’immagine emersa è stata quella di uno “sfogatoio” senza freni in cui ognuno si è liberato dei propri pensieri, ha puntato l’indice, ha tracciato una personale mappa delle responsabilità, senza offrire nulla di costruttivo ad un dibattito che, per la natura dell’argomento, doveva essere caratterizzato da un approccio più tecnico che politico.

Gli interventi iniziali dei rappresentanti dell’Amministrazione, Renato Accorinti e Daniele Ialacqua, sono risultati insufficienti perché precedenti a tutto ciò che dopo è stato detto e chiesto. I motivi della crisi sono stati analizzati parzialmente, quelli atavici e quelli più recenti, mentre le richieste spesso hanno riguardato ciò che dovrebbe attenere alla sfera della “normale amministrazione”, seppur di questi tempi fatica ad essere garantita se non attraverso un irrealizzato accesso al Fondo di riserva.

Un’occasione persa per capire quali colpe possa avere avuto MessinAmbiente in questa tormenta estate e di conseguenza cosa Palazzo Zanca avrebbe potuto fare e non ha fatto per limitare i danni. Ed invece ancora una volta sull’Aula ha preso il sopravvento la deriva del populismo. Per carità, la critica anche dura ci sta, ma se condita poi dall’apertura ad ascoltare la controparte (e questo non è avvenuto! Anzi è stato negato perfino ai tecnici della società in liquidazione di via Dogali) e si mettano sul piatto, subito e non alla prossima seduta fiume, delle possibili contromisure. L’andamento dei lavori ha invece fornito un perfetto assist all’Amministrazione per non uscire alla scoperto. Al momento, agli atti, vi è solo l'ordine del giorno del Partito Democratico per la creazione di una società unica che si occupi in house providing solo dell’igiene cittadina con gli uomini di MessinAmbiente e Ato. Una strada alternativa a quella che ha in mente l’Amministrazione (dopo avere cambiato idea quattro volte in tre anni), pronta a varare la creazione di una Super-Multiservizi che raccolga servizi disparati, anche se appare chiaro che all’interno della Giunta persistano ancora posizione diverse, come ad esempio quella dello stesso Ialacqua. La sensazione, è che manchi la necessaria chiarezza e si continui a navigare a vista.

Una scossa servirà, senz’altro, oltre il porta a porta che da Salice sta muovendo i primi passi e agli altri tentativi che sta cercando di porre in essere la Giunta. La Fp Cigl ribadisce che la grave emergenza non può dipendere soltanto dalla carenza di mezzi o per problemi derivanti al conferimento in discarica. «Qualcosa non funziona nell’organizzazione dei servizi e del lavoro – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della Fp Cgil e Carmelo Pino Segretario del settore –. Serve con urgenza discutere dell’organizzazione e di un piano straordinario che possa consentire la pulizia della città. Vogliamo vederci chiaro anche attraverso una verifica dei turni, della distribuzione degli operatori e dei sorveglianti  nei vari servizi». Un passaggio che, Accorinti ha assicurato, si farà.

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