La stima ufficiale del bottino dell’assalto alle Poste di Camaro San Luigi conferma le previsioni: si è trattato di un “colpo grosso”, studiato nei minimi dettagli e andato a buon fine. Ammonta a oltre centomila euro il denaro contante che un bandito è riuscito ad arraffare e a portare chissà dove. Inoltre, altro elemento di novità, non si è trattato di un furto, bensì di una rapina in piena regola. Il tizio a cui la polizia di Stato continua a dare la caccia è sbucato nella filiale dal foro praticato in una parere mentre all’interno di trovavano alcuni impiegati della succursale, pronti a prendere servizio. Così, giovedì mattina, intorno alle 9, davanti ai loro occhi si è materializzata la sagoma di un malvivente, col volto travisato e armato di pistola. Con un’azione fulminea, durata una manciata di minuti, ha ripulito l’ufficio postale, portandosi il malloppo dietro le spalle e compiendo lo stesso tragitto dell’andata. Ha “tolto il disturbo” servendosi non della porta principale ma dello stesso varco creato, evidentemente, al termine di lunghi lavori preparatori. Poi si è dileguato a piedi, fino a raggiungere, con tutta probabilità, un complice che lo attendeva nelle vicinanze a bordo di un veicolo. Quel che è certo è che il grosso foro è stato realizzato nel muro da un edificio abbandonato, confinante con le Poste di Camaro San Luigi. Un chiaro marchio di fabbrica, quindi, della banda del buco, i cui componenti hanno agito con pazienza, utilizzando mazze e altri arnesi per guadagnarsi l’accesso nella filiale.
Sul fronte delle indagini, il personale della Squadra mobile, guidato dal dirigente Giuseppe Anzalone, indaga senza soluzione di continuità per venire a capo di questo rompicapo investigativo. La polizia ha già raccolto le testimonianze degli impiegati delle Poste di Camaro presenti a lavoro giovedì mattina. Al loro racconto si è aggiunto quello del responsabile della succursale. In linea di massima, la Mobile ha messo uno dietro all’altro alcuni elementi che potrebbero rivelarsi utili, a partire dalla descrizione delle caratteristiche fisiche di chi ha fatto irruzione nei locali. Un contributo decisivo potrebbe però giungere dalla visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di cui è dotato l’ufficio postale e da altre telecamere eventualmente presenti in zona. Chi ha agito, comunque, lo fatto con grande abilità e professionalità, sapendo, tra le altre cose, che proprio all’inizio del mese nelle casse vi era una certa disponibilità economica. Tradizionalmente, infatti, i primi giorni di ogni mese vengono dedicati al pagamento delle pensioni e sono quelli in cui, alle Poste, statisticamente si registra un maggior numero di visite indesiderate da parte di malintenzionati.