Tutto secondo previsioni: la maggioranza dei consiglieri comunali attacca, sindaco e assessore provano a difendersi, pochi i tentativi di raggiungere un’intesa realmente mirata a cancellare una volta per tutte ogni rischio di ripiombare in emergenza rifiuti. La seduta straordinaria andata in scena ieri ha assunto presto la forma della resa dei conti, un contenitore in cui far coagulare ed alimentare la rabbia dopo un’estate disastrosa per la città, ma ha aggiunto pochissimo in termini costruttivi ad un dibattito che avrebbe dovuto spostarsi, dopo una ricerca più o meno approfondita di cause e responsabilità, sul terreno delle contromisure da adottare nel breve e medio termine, visto che quelle a lungo raggio ancora oggi sono risultate infruttuose.
Degli spunti sono emersi ma troppo frammentati e isolati, lontani e svincolati da un’ideale contesto in cui comprendere cosa non è andato e pensare, anche con posizioni diverse, al futuro. Il sindaco Renato Accorinti aveva provato in apertura a stemperare gli animi, sollecitando un confronto dai toni pacati. Confronto che alla fine non c’è nemmeno stato: l’Amministrazione si è esposta solo in apertura, poi a raffica i rappresentanti del civico consesso hanno affondato il colpo senza però lasciare spazio ad una controreplica della Giunta o dei tecnici di MessinAmbiente presenti (Calabrò, Lisi, Cucè). Da Accorinti, perlomeno, è arrivata una parziale ammissione di colpa per quanto accaduto negli ultimi, caldi mesi sul fronte della raccolta: «Non ci nascondiamo, sappiamo quello che è accaduto e chiediamo scusa ai cittadini perché nemmeno noi siamo felici. Su molte cose stiamo già lavorando per fare diventare la spazzatura risorsa e limitare i costi per l’utenza, intervenendo sull’intero ciclo per ridurre le quote di conferimento in discarica». Attraverso alcuni interventi già finanziati e acquisiti: apertura del biostabilizzatore di Pace a ottobre, progetto di porta a porta, revamping dell’impianto di depurazione di Mili per il trattamento dell’umido inserito nel Masterplan, avvio dell’impianto a Pace per il trattamento della frazione secca dalla Differenziata, previsione di due digestori anaerobici nel territorio di competenza della Srr Messina Metropolitana, l’installazione di altre tre “isole” con mini-cam. Accorinti ha proseguito: «Si sta cercando di portare avanti un lavoro parallelo e dei piccoli passi avanti sono già stati compiuti, quando siamo arrivati la differenziata era al 4% e l’abbiamo portata al 14%, con un raddoppio dei conferimenti nelle isole ecologiche», anche grazie agli incentivi varati dall’Aula. Il sindaco elogia il “modello Atm” e spera di poterlo trasferire anche nelle altre Partecipate. Annuncia il cambiamento di tutti i controllori dei servizi, con una rimodulazione del lavoro e poi ribadisce di avere nuovamente invitato il ministro all’Ambiente, Gianluca Galletti, per una visita a settembre in città che testimoni le condizioni in cui vive l’intero territorio. Rilancia la “fusione” di MessinAmbiente e Ato 3 fissando una data entro la quale approvare il passaggio in Giunta, cioè il 13 settembre. Il tutto, però, con lo sguardo rivolto alla nuova idea di “Super Multiservizi” all’interno della quale inserire quanto di più disparato, appunto dalla raccolta dei rifiuti alla mobilità urbana, proseguendo con Capo Peloro, servizi sociali e perfino il progetto di flotta comunale lanciato in campagna elettorale. La promessa è di dare vita ad un nuovo corso, svincolato dai debiti e dallo status giuridico che vincola gli investimenti. Senza dimenticare la repressione con le multe agli incivili e l’educazione a cominciare dalle scuole. Apprezzabile sul piano teorico, ma negli occhi resta tutto quello che abbiamo visto in questa estate folle. E sporca.
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