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La gestione dei rifiuti può risolversi solo affidando tutto all’esterno

La gestione dei rifiuti può risolversi solo affidando tutto all’esterno

È cambiato tutto da pochi giorni nel mondo della gestione dei rifiuti sul piano normativo. Ma dalle nostre parti l’unica cosa che non cambia mai è la spazzatura disseminata e abbandonata ad ogni angolo di strada e piazza, Ialaquando a destra e a sinistra. È stata un’estate da schifo, abbiamo scritto pochi giorni fa, e lo ribadiamo. Da schifo. L’impotenza strutturale-amministrativa di Comune e del suo partner MessinAmbimente si è toccata per l’ennesima volta con mano ed è ormai da considerare, purtroppo, endemica.

L’emergenza vergognosa che i messinesi per l’ennesima volta hanno subito non è stata dovuta - come si vuole far credere confondendo ad arte le acque agitate dei rifiuti -, per lo stop delle discariche e il contigentamento dei conferimenti stabilito dalla giunta Crocetta. Affatto. O perlomeno in percentuale molto limitata. In ogni caso l’inchiesta in corso chiarirà tutto, una prima informativa della Pg è stata depositata.

I mali di MessinAmbiente sono antichi, e risiedono tutti in alcuni fattori ben precisi: una storicizzazione dell’andazzo generale, un’ipertrofia della forza lavoro proveniente dalle assunzioni di favore negli anni d’oro, le certificate infiltrazioni e le pressioni della criminalità organizzata, l’incapacità di far lavorare veramente tutti alla stessa maniera tra le pressioni del falso sindacalismo oltranzista (quello buono c’è, per fortuna) e i diktat dei sorveglianti, i veri detentori del potere. Che se ne fregano se qualcuno - e lo fanno in pochi, l’assessore Ialacqua che pontifica su fb quasi per niente -, tenta di fare la voce grossa per ricondurre tutto alla gestione virtuosa, oramai una chimera. Eppure i risultati partendo da zero, o dal basso, si possono ottenere eccome, basti guardare al “modello Atm” e alla strepitosa coppia Cacciola-Foti. Non si capisce perché non lo si esporti altrove.

Di fronte quindi ad un scenario degradato e inclusivo del genere, di cui era ben consapevole il sindaco Accorinti, la mossa iniziale del doppio “messia salvatore” Ciacci-Rossi era probabilmente quella giusta per raddrizzare tutto. Ma è miseramente naufragata ai primi scogli.

L’idea di fondo da praticare però rimane buona, lo pensano in molti anche dentro l’entourage del sindaco, e per il bene di Messina, bisogna perseguirla. E cioé, in un terreno così “puzzolente” affidare la gestione dei rifiuti creando questa immensa SuperAmam sarebbe un clamoroso autogol perché le “incrostazioni locali” rimarrebbero intatte. Ne siamo convinti, visto oltretutto che c’è qualcuno che non si vuole schiodare dalla poltrona nonostante i guai giudiziari, e a precisa richiesta di farlo ha risposto picche.

Perché quindi non affidare con una bella evidenza pubblica affacciandosi all’Europa intera, la gestione dei rifiuti della nostra città? Riflettete Ialacquando, ma riflettete. I messinesi che seguono le regole, perché per carità ci sono pure frotte di spazzaturieri incivili, sono un po’ stanchi.

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