La fine dell’estate – un’estate da incubo sul fronte rifiuti, al netto di ogni valutazione che lascia il campo all’oggettività dei fatti – coinciderà con l’inizio di un nuovo corso dal punto di vista delle regole sull’affaire munnizza. Regole più rigide, per tutti i cittadini ma anche, se non soprattutto, per le cosiddette “utenze non domestiche”. È tutto stabilito dall’ordinanza che il sindaco Renato Accorinti ha firmato giovedì sera e che è figlia sia degli atti fin qui prodotti dall’Amministrazione, in primis il piano Aro, sia di quelli emanati ad inizio estate, in una sequenza a dirla tutta piuttosto caotica, dalla Regione, a sua volta sotto torchio da parte del ministero dell’Ambiente.
Si tratta di una serie di provvedimenti già più volte preannunciati, ma che adesso hanno i crismi dell’ufficialità con tanto di date certe. La più importante delle quali – più che altro perché inciderà sull’intera popolazione, di fatto – è il 19 settembre. Da quel giorno i messinesi dovranno modificare sensibilmente le proprie abitudini, perché entrerà in vigore «l’assoluto divieto a chiunque di conferire i rifiuti indifferenziati nel giorno di sabato e nei prefestivi presso i punti di raccolta stradali o aree pubbliche nel territorio del Comune». Questo per evitare che la domenica e negli altri giorni festivi si debba procedere alla raccolta dei rifiuti, «con quantitativi conferibili in discarica in misura ridotta rispetto al giorno feriale per la durata di servizio della discarica» e con un «aggravio dei costi». Dal 19 settembre, dunque, il sabato non si potrà più gettare la spazzatura. E nemmeno il 24 dicembre, la domenica di Pasqua, il 30 aprile eccetera eccetera. Le sanzioni per chi non rispetterà i “dettami” del Comune sono quelle previste dal regolamento differenziata, con multe che vanno dai 25 ai 250 euro.
Paletti rigidi anche per le attività commerciali (ristoranti, bar, alberghi, negozi, supermercati, ecc.): divieto assoluto «a conferire i rifiuti presso i cassonetti stradali, essendo obbligati gli stessi a procedere con immediatezza allo smaltimento in modo differenziato dei rifiuti prodotti, anche autonomamente, con soggetti autorizzati». Nello specifico, Messinambiente «attiverà il servizio “porta a porta” commerciale in tutto il territorio del comune a partire dal 19 settembre».
Altro divieto previsto dall’ordinanza: quello «di conferire nei cassonetti Rsu o abbandonare sul territorio comunale gli sfalci di potatura del verde pubblico e privati. Tali rifiuti e le ramaglie devono essere obbligatoriamente conferiti presso le isole ecologiche». In questo settore, del resto, Messina si era già attrezzata ben prima dell’ordinanza regionale, grazie ad un accordo stretto dall’allora commissario di Messinambiente Alessio Ciacci, nell’ottobre 2014, con una ditta di Patti.
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La frazione secca
È l’ora di Pace
Anche qui la data del 19 settembre è stringente, la data ultima che il Comune dà all’Ato3: entro quel giorno, la società d’ambito dovrà «attivare con immediatezza l’impianto di selezione di Pace, valutando l’eventuale affidamento della relativa gestione all’affidatario del servizio di raccolta comunale, concordando comunque con lo stesso le modalità di esercizio. Il dipartimento comunale competente provvederà alla stipulazione urgente dell’atto di affidamento del servizio». Si tratta dell’impianto di separazione della frazione secca.
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