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Lo Ialacqua ambientalista avrebbe chiesto le dimissioni dell’assessore

Lo Ialacqua ambientalista avrebbe chiesto le dimissioni dell’assessore

Una risata seppellirà il mondo. E noi, ormai tristemente assuefatti alla sopportazione di ogni cosa, compresi i vergognosi spettacoli che quest’estate ci sono stati offerti (apparentemente gratis...), la gettiamo sull’ironia. L’assessore Ialacqua ha idee geniali come il mago Gargamella che dà la caccia ai Puffi. Peccato (per lui) che Gargamella perda sempre.

La critica a un articolo ci sta, figuriamoci. E quando invitiamo gli amministratori a spogliarsi di un difetto, la permalosità, non possiamo certo noi giornalisti essere permalosi. La questione è ben altra e qui l’ironia lascia spazio all’analisi obiettiva, da cui poi discendono inevitabili reazioni come l’amarezza e la rabbia.

A un articolo con il quale, purtroppo per l’ennesima volta, siamo stati costretti a raccontare lo schifo che ammorba l’aria dei villaggi, quelli della zona sud e quelli a nord, dove in questo momento risiedono migliaia di famiglie messinesi per gli ultimi spiccioli di vacanza, l’assessore competente replica solo con un aggettivo: “superficiale”. Ma cosa sarebbe “superficiale”? L’immondizia non raccolta che ci fa vergognare di essere messinesi o la sua risposta, caro assessore? Ialacqua dice: ma come, non ho mai detto che non ci sono rifiuti e, anzi, sono stato io a condurre il giornalista in un “tour” per le strade. Bene. Ma è come se il questore ci dicesse: venite, vi faccio vedere gli spacciatori mentre vendono la droga, i papponi e le loro prostitute, i rapinatori col passamontagna che escono col malloppo. Lo ringrazieremmo e gli chiederemmo, scusi questore, non tocca a voi arrestarli?

Sono passati tre anni ormai, non più solo un mese. E quest’estate è stata la peggiore di tutte le precedenti, sul versante dell’igiene urbana. A chi si deve chiedere conto e ragione? Sicuramente all’ineffabile Governo siciliano e ai suoi provvedimenti schizofrenici. Ma se non reclamassimo risposte anche dai livelli periferici, e dunque da chi gestisce il settore politicamente (sindaco e assessore delegato) e operativamente (il commissario di MessinAmbiente), certificheremmo la loro assoluta inutilità. Se uno non conta nulla e non può agire, che ci sta a fare a quel posto? Per Ialacqua una domanda del genere ovviamente è “superficiale”. Ma tant’è.

E allora alla superficialità aggiungiamo un po’ di populismo, che tanto piace ad alcuni spezzoni della giunta Accorinti. Lo spettacolo che ci avete offerto, assessore, non è stato gratis. I messinesi, da Giampilieri a Orto Liuzzo, pagano la Tari o lo ha dimenticato? E per quale servizio? Le hanno dato la delega più rognosa, su questo non ci sono dubbi. Ma dopo 3 anni, lei stesso, caro professore, ai tempi in cui guidava Legambiente, avrebbe dispensato carbone e chiesto con comunicati quotidiani (quelli che la Gazzetta ha pubblicato a valanga negli anni scorsi) le dimissioni dell’assessore alla monnezza, fosse stato della giunta Leonardi o Buzzanca. Ma la coerenza, si sa, è sintomo di superficialità...

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