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Ombrelloni e sedie a sdraio, ma la spiaggia è vuota

Ombrelloni e sedie a sdraio, ma la spiaggia è vuota

Sorge il sole sul mare di Capo d’Orlando e già la spiaggia è piena di ombrelloni e sedie a sdraio. Ma... c’è un ma! Di bagnanti neanche l’ombra e tutto questo per parecchie ore sino a quando ombrelloni e sedie sdraio vengono occupati dai bagnanti. Li avevano piantati all’alba o addirittura la sera prima, per essere sicuri di aver un posto in prima fila sulla battigia mentre loro attendevano tranquillamente alle proprie faccende. Ma tanto va la gatta al lardo… fin quando un bagnante stanco di piantare il suo ombrellone dietro una fila di sedie sdraio, vuote naturalmente, e di ombrelloni deserti, prende carta e penna e racconta quello che succede alla Capitaneria di Porto di Sant’Agata Militello e all’Ufficio Marittimo di Capo d’Orlando.

Ora è questione di ore e per i “furboni” il rischio del sequestro di ombrelloni e sedie a sdraio è concreto. Poi, averli indietro costerà salato, l’ammenda è di duecento euro. Un diffuso malcostume che, insiema alla mancanza di rispetto per i bagnanti in regola, alcuni anni fa portò la Capitaneria di Porto a un maxi sequestro di ombrelloni che in bella vista sulla spiaggia rimasero tanti giorni in attesa che i proprietari li reclamassero. Ma nessun furbetto s’arrischiò a richiedererli. La multa di duecento euro li allontanò dalla spiaggia.

Tutto questo mentre cresce in città la rabbia per l’escalation dell’inquinamento acustico che avvolge il centro storico, dalla spiaggia all’isola pedonale. Non si contano più le telefonate alle forze dell’ordine per la violazione delle norme che impongono il silenzio durante la pausa pomeridiana e limiti ben prefissati di decibel durante il giorno e la notte. In particolare le violazioni riguardano la centrale piazza Matteotti dove è approntato il palco per le esibizioni degli artisti inserite nel programma della manifestazioni estive.

Nonostante i concerti siano fissati per le 21, già dal primo pomeriggio artisti, band e orchestre, provano la loro strumentazione a volume così alto che riposare o addirittura intavolare un discorso nelle vicinanze della piazza è assolutamente impossibile.

Ne stanno facendo le spese tutti gli avventori di alcuni bar, i soci di un circolo ricreativo nonché i fruitori della stessa isola pedonale che devono cercare zone più distanti. Da qui la richiesta all’Amministrazione del sindaco Franco Ingrillì di un più razionale uso dell’isola pedonale che coniughi vivibilità e rispetto di tutti i cittadini, i più deboli in prima fila. Magari delocalizzando i concerti delle band più “scatenate”.

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