Dovrebbe essere l’ultimo atto della storia di uno degli Enti più inutili mai esistiti in Sicilia e nel resto d’Europa. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha firmato il decreto di nomina del commissario liquidatore dell’Ente autonomo portuale di Messina. L’incarico è stato affidato a Vincenzo Giuseppe Lo Meo, dirigente regionale. Sarà lui a completare l’iter di scioglimento di quel “carrozzone” che per decenni ha avuto solo commissari, presidenti e consiglieri di amministrazione e uno, al massimo due dipendenti. Un Ente che era stato costituito dalla Regione in attuazione della legge nazionale sull’istituzione del Punto Franco nella Zona falcata di Messina. Quanto era stato previsto negli anni Cinquanta, non è mai stato attuato. Il Punto Franco è rimasto una chimera all’orizzonte dello Stretto e via via ha perso la sua ragion d’essere, sia per l’introduzione delle nuovi leggi comunitarie ma soprattutto per l’impossibilità di realizzarlo sulle aree previste, il cuore della Falce, un luogo che i messinesi da decenni chiedono venga risanato, riqualificato e restituito alla pubblica fruizione. Si è discusso, negli ultimi anni, dell’ipotesi di trasferire il Punto Franco nell’area tirrenica di Giammoro, ma tutto è rimasto al livello puramente teorico. E l’Ente Porto ha continuato a gestire il nulla o quasi, ipotecando però il futuro delle stesse aree della Zona falcata e impelagandosi in un contenzioso che sembrava senza fine con l’Autorità portuale.
Al governo Crocetta, ma anche al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone il quale si è battuto per trovare una soluzione definitiva al problema, va dato atto di aver posto fine a tale contenzioso e di avere avviato, seppur lentamente, le procedure di liquidazione dell’Ente autonomo regionale, ormai inutile duplicazione dell’Authority istituita con la legge del 1994. A prevederne la liquidazione è stato l’articolo 40, comma 1, della legge regionale del 7 maggio 2015.