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Il “sistema Amam”
degli appalti milionari

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Il gruppo di lavoro di Cambiamo Messina dal Basso che ha redatto il dossier lo ha chiamato “Sistema Amam”. E ne ha sviscerato nel dettaglio le «anomalie» delle quali, secondo il movimento di Renato Accorinti, è necessario «verificare la legittimità». Il sistema Amam è quello degli appalti a pioggia senza gare, degli affidamenti diretti, delle somme urgenze, dei cottimi fiduciari. Un sistema che predilige le vie brevi, nell’assegnazione di lavori profumatamente pagati, anche per quegli interventi che di straordinario non hanno nulla (altrimenti non si chiamerebbe “manutenzione ordinaria”, giusto per fare un esempio).

Quel sistema, che era già presente nell’Azienda acque prima dell’avvento dell’amministrazione Accorinti ma che, evidentemente, è andato avanti come se nulla fosse anche sotto la presidenza dello “sfiduciato” Leonardo Termini, merita un approfondimento anche secondo il sindaco stesso, che infatti ha trasmesso il dossier alla Procura.

Dal documento a cui Cmdb ha lavorato per oltre sei mesi emerge una certa “continuità” nell’affidamento alle stesse ditte degli stessi appalti. Prendiamo il 2014. In quell’anno, viene evidenziato nel dossier, sono stati affidati 101 appalti per un totale di circa 5 milioni di euro. «Appariva anomalo», si legge, il fatto che di essi 60 siano stati assegnati con affidamento diretto, 34 in cottimo fiduciario e solo 7 con altra procedura (trattative private o somme urgenze). Cmdb parla di «casi sospetti». Sospetti o no, è un fatto che ci siano ditte che ricorrono più di altre. Ad esempio la Cms Srl, destinataria di tre appalti per un totale di oltre 736 mila euro; la Pettinato Costruzioni, «un cottimo fiduciario ed un affidamento diretto, entrambi di poco sottosoglia e con oggetto dell’appalto praticamente identico», per un totale di 229 mila euro; la Italsat, tre affidamenti «con oggetto similare» che sommano oltre 197 mila euro; la Intercontinentale di appalti ne ottiene cinque (secondo Cmdb viene meno «il principio di rotazione tra le imprese») totalizzando poco più di 370 mila euro; la ditta Amuso Antonino, con tre lavori da 187 mila euro (due degli appalti hanno oggetto identico); la 2G Costruzioni, due appalti di poco sottosoglia per un totale di 239 mila euro.

La Celeste Costruzioni è tra le ditte “preferite” dall’Amam: nel 2014 ottiene tre appalti per un totale di ben 272 mila euro. Anche nel 2013 aveva avuto incarico per due lavori (totale meno di 50 mila euro). E sempre la Celesti ha fatto il pieno nel 2015: tre appalti per un totale di addirittura 633 mila euro. Infine la cooperativa Universo e Ambiente, tre lavori da 125 mila euro in totale. «Allarma – scrive Cmdb nel dossier a proposito della coop – il possibile condizionamento politico che avrebbe la società cooperativa secondo alcuni articoli di stampa». Molte di queste ditte le ritroviamo nell’anno ancora in corso: riecco la Celesti (due appalti da 219 mila euro), la Cms (385 mila euro con procedura negoziata), la Intercontinentale (cottimo da 100 mila euro) e sempre la Universo e Ambiente, 68 mila euro.

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