Su questa vergognosa estate piena di “monnezza” già da qualche giorno si sta muovendo la magistratura. E ci sono da registrare in questa prima fase alcuni interrogatori di “persone informate dei fatti” e sequestri di atti, sia a Palermo che a Messina, tra il Comune e gli uffici di MessinAmbiente.
Su delega del procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro, che ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti con l’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio, sono stati gli investigatori della Sezione di Pg della polizia a muoversi. In questi giorni il dirigente della Sezione di Pg Fabio Ettaro ha sentito come persone informate dei fatti l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e poi vertici di MessinAmbiente che cercano senza riuscirci di fronteggiare l’emergenza, ovvero il commissario Giovanni Calabrò e il direttore tecnico Roberto Lisi.
L’aspetto che in questa fase interessa la Procura è soprattutto la potenziale ricaduta igienico-sanitaria che potrebbe avere la permanenza di tonnellate di rifiuti per strada.
C’è poi un altro aspetto che magistrati e investigatori stanno affrontando, ovvero la possibile rilevanza penale dell’interminabile telenovela di queste ultime settimane tra le disposizioni della Regione Siciliana, tra ordinanze e appelli vari, e l’interlocuzione amministrativa che i sindaci hanno avuto con il presidente Crocetta. C’è poi da verificare se il limite imposto dalla Regione al conferimento giornaliero di rifiuti per le varie città, sia compatibile o meno con la normativa in materia. Insomma, siamo alla prima fase di un’inchiesta che come è spesso accaduto in questi ultimi anni, deve affrontare l’ennesima emergenza rifiuti.
Un’emergenza che, come molte indagini passate insegnano, spesso è anche veicolata attraverso infiltrazioni mafiose a più livelli, per poter approfittare proprio dell’emergenza. Un sistema limpido e trasparente di gestione della “monnezza” è inattaccabile ma dalle nostre parti è un sogno, uno che fa acqua da tutte le parti conviene sempre a Cosa nostra.
E sui nostri “profumati” cumuli di spazzatura ieri è intervenuto per l’ennesima volta il sindaco Renato Accorinti, addossando tutta la colpa dell’emergenza a Palermo: «il problema è dovuto all’ordinanza del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che non permette di scaricare più di un certo quantitativo di immondizia in discarica. MessinAmbiente ha garantito - ha detto ancora Accorinti - che nei prossimi giorni gran parte dei rifiuti verrà smaltita. Siamo costretti a rispettare l’ordinanza che non è applicabile con facilità. Speriamo di iniziare la raccolta differenziata porta a porta; con la mia amministrazione la differenziata è aumentata sensibilmente ma so che dobbiamo fare molto di più».