Il Movimento Cinquestelle non ha dubbi sulle responsabilità del nuovo intoppo sorto nel territorio di Calatabiano. Punta l’indice contro Regione e Protezione civile, chiedendo addirittura un passo indietro sia all’assessore al Territorio e ambiente Maurizio Croce che a Calogero Foti, responsabile del Dipartimento deputato a garantire le attività di soccorso pubblico in caso di calamità naturali o incidenti di ampia portata. «Una soluzione provvisoria ed emergenziale, quella del bypass realizzato sulla condotta di Calatabiano, messa in piedi lo scorso novembre in seguito a un’emergenza idrica che per ventuno giorni ha assetato la città, si è trasformata, colpevolmente e prevedibilmente, in un'ennesima sciagura». È questo l’incipit di un comunicato al vetriolo diffuso ieri mattina dai “Grilli dello Stretto”, che alcuni mesi fa avevano messo in guardia sui rischi legati alla mancata messa in sicurezza dell’acquedotto del Fiumefreddo. Per i Pentastellati, dissesto idrogeologico, cedimenti strutturali, incendi dolosi («favoriti dalla presenza di alte sterpaglie»), sono «condizioni preesistenti nei confronti delle quali si poteva e doveva agire per tempo». E ancora: «Sembra quasi esista una volontà preordinata – commentano gli attivisti –. Tutto quello che viene presentato come intervento provvisorio, quando si verifica sul territorio messinese, si trasforma in una condizione definitiva. Trascorsi otto mesi da una crisi idrica senza precedenti – proseguono - si è preferito continuare a guardare dall'altra parte, senza adottare soluzioni definitive e lasciando la città priva un piano di emergenza». Il M5S lancia strali anche all’indirizzo dell’Amam e del Comune di Messina, in quanto la condizione del bypass non interrato e per questo inevitabilmente esposto ad azioni dolose ed eventi calamitosi, «avrebbe dovuto spingere le istituzioni competenti ad agire per tempo. Un idoneo e attiguo percorso antincendio in prossimità della conduttura avrebbe potuto tutelare l’area ed evitare il disastro. Quella di oggi non è un’emergenza, non siamo di fronte a un evento imprevisto. È un'omissione voluta e consapevole ed è per questo che presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica». «Solo il Movimento Cinquestelle, in tempi non sospetti – rivendica Valentina Zafarana, portavoce all'Ars – ha denunciato i rischi derivanti dalla precarietà e dal pressapochismo con il quale, superata la fase critica, è stata affrontata la questione Calatabiano. In più occasioni – prosegue – abbiamo ricordato come il materiale in pvc, con la quale il bypass è stato realizzato, rappresentava un fattore di rischio che doveva essere affrontato e risolto prima dell'arrivo della stagione estiva. Richiesta di intervento e consolidamento del fronte franoso, che ho formalmente inoltrato all'assessore Maurizio Croce, rimaste entrambe inascoltate». Chiamati in causa anche i vertici della Protezione civile: «Abbiamo più volte chiesto che venissero stanziati i fondi necessari affinché si attuasse una programmazione definitiva – spiega Francesco D'Uva, portavoce alla Camera dei Deputati –, di concerto con il corpo nazionale della Protezione civile. Pressioni di fronte alle quale, né Calogero Foti, né Fabrizio Curcio, hanno mai dato risposte certe e inequivocabili».
Antonio Bertuccelli e Mario Midolo, del Pci, chiedono agli organi inquirenti «di svolgere indagini» sull’incendio, «di attuare tutti gli strumenti per porre rimedio all’ennesima emergenza idrica che si è abbattuta sulla martoriata Messina» e invita l’Amam a elaborare un sistema idrico efficiente in modo da risolvere una volta per tutte il problema dell’acqua».(r.d.)