La situazione tarda a normalizzarsi. Nonostante l'impegno di Messinambiente, che ha messo in campo tutti gli uomini e i mezzi a disposizione per tirare la città fuori dall'emergenza rifiuti, le uniche zone che sono state quasi del tutto ripulite sono quelle centrali. Soffocano le periferie e i villaggi a Nord e a Sud. Specchio dell'indecenza di questa estate peloritana la Panoramica e la strada statale 113, la litoranea frequentatissima dai bagnanti. Il problema del quantitativo limitato di tonnellate autorizzate, in verità, non è stato mai risolto. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta - come ha dichiarato il direttore tecnico di Messinambiente, Roberto Lisi - aveva concesso una deroga per Messina, ma soltanto sulla parola, in realtà tale possibilità non è stata mai comunicata formalmente alla discarica di Motta S. Anastasia che, quindi, dovendo smaltire l'umido in un altro impianto di Lentini, non appena raggiunti i limiti chiude i cancelli. Per questa ragione due camion con i rifiuti messinesi partiti venerdì alle 13, sono tornati sabato alle 3 di notte, perchè hanno dovuto aspettare, in fila con altri, che scattasse il nuovo giorno e quindi l'azzeramento del peso. La richiesta ufficiale dei vertici della partecipata al Governatore è che si passi dal limite di 261 tonnellate giornaliere a quello di 350 al giorno, per una sola settimana, e di 300 per i giorni a seguire, in modo da poter davvero superare l'emergenza entro i primi di Agosto. Nelle zone ripulite è scattata l'operazione di disinfezione con il battericida, mentre è impossibile prelevare l'immondizia, per almeno 36 ore, laddove i cassonetti sono stati dati alle fiamme, perchè il rischio è che si porti il fuoco che cova fin dentro l'autocompattatore. Intanto, stamattina, sono partiti dal Gran Camposanto, i lavori di pulizia e manutenzione dei 17 cimiteri cittadini, affidati in house all'Amam. A seguire l'avvio degli interventi si è recato personalmente l'assessore Daniele Ialacqua.
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