Grande paura ieri pomeriggio al complesso Artea di viale Regina Margherita 61 a causa di un incendio che è divampato nei garage sotterranei e ha divorato un’auto, una Bmw “Xfive”, appena parcheggiata dal proprietario. L’uomo, D. S., un chirurgo della Cot, ha dato l’allarme telefonico ai vigili del fuoco, è quindi fuggito a fatica dai sotterranei perché, venendo meno l’energia elettrica che aziona il cancelletto d’uscita, ha fatto ricorso alle scale interne alla palazzina, vicine al punto del rogo – ed è stato lievemente ferito a un braccio da una scheggia di plastica rovente.
In pochi minuti il violento incendio ha distrutto la vettura ed ha arrecato, al contempo, danni al solaio che funge da pavimento del superiore livello. All’esterno, invece, ha seminato la paura tra le decine di famiglie ieri presenti nelle tre palazzine del complesso residenziale. Diverse mamme hanno abbandonato di corsa gli appartamenti, i bambini per mano.
A far scattare l’evacuazione generale sono stati, infatti, segnali inequivocabili. I residenti ai primi piani hanno udito una sequenza di scoppi provenienti dalla vettura divorata dal rogo, e visto poco dopo dense colonne di fumo nero che affioravano nel cortile condominiale. Molto tempestiva è stata anche la condotta del proprietario dell’auto il quale ha subito capito che per la vettura non c’era nulla da fare, ed ha fatto di tutto per avvertire e far fuggire dal complesso, con le sue grida, tutte le persone presenti, ieri almeno una ventina di famiglie. E così in pochi minuti i residenti nelle palazzine a 7 piani si sono dati alla fuga e radunati nella strada alberato del parco Marullo, adiacente al vialetto pedonale del complesso, e da lì vivamente preoccupati hanno seguito l’evoluzione degli eventi.
L’intervento dei vigili del fuoco – capo partenza Santino Broccio – è stato il più possibile tempestivo. I vigili, penetrati nel complesso dall’ingresso carrabile lato Torrente Trapani, hanno avuto qualche difficoltà a raggiungere l’area sotterranea interessata dal rogo in conseguenza del disinnesco automatico della corrente (essenziale ai fini della sicurezza) ma alla fine, aiutati da alcuni residenti, sono riusciti a penetrare nei locali del secondo livello dove, indossando le bombole, si sono misurati con una coltre micidiale di fumo. Un vigile è quasi svenuto per lo sforzo. Con un sospiro di sollievo, dopo un’ora, le famiglie hanno potuto fare rientro nelle palazzine, ed oggi più serenamente si potrà fare la conta dei danni. Accertamenti sono stati avviati per tentare di ricostruire l’origine fortuita del rogo all’interno del motore della berlina, ovvero la causa del corto circuito. (a.t.)
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