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Rifiuti, solo in serata
si apre uno spiraglio

Rifiuti, solo in serata si apre uno spiraglio

Solo in serata si apre qualche spiraglio. Dopo un’altra giornata trascorsa in mezzo all’immondizia e tra le veementi proteste di una cinquantina di sindaci, da Palermo arriva un segnale di disponibilità al dialogo e alla ragionevolezza. E così, forse, da oggi i camion di MessinAmbiente dovrebbero scaricare l’intero quantitativo di rifiuti raccolti dalle strade, senza dover rispettare il limite importo dalla Regione. Si tratta di una sorta di “piano di rientro” dall’emergenza che il presidente Rosario Crocetta ha deciso, assieme all’assessore Vania Contraffatto, di concordare con tutte le amministrazioni dei Comuni trovatisi in emergenza. Sarebbe stato molto meglio non arrivare a tali condizioni, qualunque sia stata o sia la motivazione che ha indotto la Regione ad adottare la linea dura, senza più sconti per nessuno. “Sconti” che, invece, adesso devono necessariamente essere fatti, se non si vuole assistere alla trasformazione di una grave crisi igienico-sanitaria in un vero e proprio disastro ambientale dalle immani proporzioni.

La mattinata di ieri era cominciata malissimo. Sul sito della Regione viene pubblicata la nuova ordinanza che conferma, per Messina, il limite di una media giornaliera di 261,5 tonnellate di rifiuti da smaltire in discarica. E anche per altri Comuni, come Milazzo, Barcellona o Terme Vigliatore, vengono ribadite le severe norme che impediscono alle amministrazioni di liberare le proprie città dall’immondizia nel frattempo raccoltasi sui mezzi o nelle strade. Da qui, dunque, l’immediata mobilitazione dei sindaci. In 47 si sono presentati a Palazzo dei leoni e hanno occupato simbolicamente l’aula dell’ex Provincia regionale.

Il sindaco metropolitano Renato Accorinti, in diretta telefonica, si è messo in contatto con Crocetta e ha esternato la rabbia e le preoccupazioni degli enti locali. Il governatore, a quel punto, ha dichiarato di voler raggiungere un accordo, pur nel rispetto di una nuova “filosofia” di gestione che deve mettere al primo punto la raccolta differenziata, diminuendo sempre più l’utilizzo delle poche e ormai stracolme discariche dell’Isola.

Nella stessa mattinata, il commissario di MessinAmbiente Giovanni Calabrò si è recato per l’ennesima volta in Prefettura, chiedendo stavolta l’intervento dell’esercito: «Se passano altri due o tre giorni in queste condizioni, noi davvero saremo costretti a rivolgerci alle forze armate, perché non sarà possibile con i nostri mezzi uscire da questa emergenza». Un’emergenza tanto più odiosa quanto prevedibile. Ma la Sicilia, si sa, è la terra dell’assurdo.

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