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Operazione “Totem”, misura annullata all’avvocato Bonanno

Operazione “Totem”, misura annullata all’avvocato Bonanno

Depositate dal Tribunale del riesame ulteriori decisioni dopo i ricorsi presentati dai difensori di alcuni indagati dell’operazione “Totem”. Sostanzialmente, il collegio formato dai giudici Genovese, Smedile e Miraglia ha confermato i provvedimenti firmati dal gip Monica Marino su richiesta della Dda, mentre è stata annullata l’ordinanza cautelare emessa a carico dell’avvocato Giovanni Bonanno, con la contestazione di concorso esterno in associazione mafiosa. Il Tribunale della libertà ha disposto quindi l’immediata cessazione della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, riservando il termine di deposito in 45 giorni. Accolta, pertanto, l’istanza del difensore di Bonanno, l’avvocato Nunzio Rosso, il quale precisa che si tratta «del solo dispositivo sicché non è dato conoscere per il momento le motivazioni che hanno condotto a tale decisione». In una nota, inoltre, lo stesso difensore si sofferma sulla questione delle esternazioni rese in sede di conferenza stampa successiva al blitz della polizia e dei carabinieri, il 29 giugno scorso. «Ha colpito – scrive Rosso – quella del comandante provinciale dei carabinieri, che ha affermato, commentando la detta operazione e quindi con inequivoco diretto riferimento all’avv. Bonanno, destinatario della misura e coinvolto nei fatti quale amministratore giudiziario di beni sequestrati, che “…occorre combattere anche l’infedeltà di quegli amministratori giudiziari, pagati da tutti i cittadini, che rischia di vanificare gli sforzi compiuti in questo settore…”». Affermazione, questa, «condivisibile in linea di principio ma che, ove riferita all’avv. Bonanno, si caratterizza, quantomeno, per imprudenza, posto che il complesso lavoro rappresenta comunque una ipotesi di indagine priva del necessario contraddittorio che sarebbe stato opportuno attendere, anche per la inevitabile suggestione che siffatte esternazioni possono creare, nell’opinione pubblica, rispetto all’Avvocatura, ricordandosi che questa rappresenta, come autorevolmente sostenuto di recente dal presidente del Ccbe (Consiglio dell’Ordine degli avvocati europei), un baluardo per la tutela dello Stato di diritto.

Le altre decisioni

Il Collegio presieduto dal giudice Genovese si è anche espresso in merito alle posizioni di altri indagati, rigettando in “toto” le richieste di attenuazione delle misure di custodia cautelare. Confermate, quindi, le ordinanze nei confronti di Luigi Tibia, Pietro Gugliotta, Paolo Mercurio, Vincenzo Misa, Giuseppe Schepis, Michele Lombardini e Roberto Lecca. Il Riesame, inoltre, a Carmelo Salvo e Francesco Forestiere ha riqualificato il reato da associazione mafiosa a concorso esterno. Entrambi (difesi dagli avvocati Salvatore Silvestro e Nino Favazzo) rimangono in carcere. Rimesso in libertà ieri nelle prime ore del pomeriggio Francesco Gigliarano, ristretto presso il Carcere di Mantova ed accusato di associazione mafiosa perché ritenuto intraneo al gruppo malavitoso "Giostra". Accolto il ricorso proposto dall'avv. Domenico Neto, del foro di Reggio Calabria

L’inchiesta

L’operazione “Totem”, condotta da polizia di Stato e carabinieri, ha inferto un duro colpo al clan di Giostra e ai suoi affari radicati nella cosiddetta “industria del divertimento”. Sotto la lente degli investigatori è finita le gestione di stabilimenti balneari, discoteche, centri scommesse, giochi e corse clandestine di cavalli. Il blitz delle forze dell’ordine si è concluso, alla fine di giugno, con l’esecuzione di 19 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel mirino della Direzione distrettuale antimafia il sodalizio gestito da Luigi Tibia.

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