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Emergenza rifiuti, la regione non torna indietro

Emergenza rifiuti, la regione non torna indietro

E' uno stillicidio di degrado quello che sta avvenendo in città e a Messina. 

Inutili i tentativi, reiterati fino ai ieri sera dal sindaco al presidente della Regione Crocetta, di riportare il tetto del conferimento in discarica ad un limite compatibile con quello che è al reale produzione di  rifiuti della città.

Messina, in base alla nuova ordinanza, pubblicata stamattina sul sito della regione, potrà portare in discarica una  media giornaliera di 261 tonnellate e mezzo. Si tratta della stessa quantità che era stata autorizzata nell'ordinanza precedente e che a gran voce decine e decine di comuni avevano chiesto di cambiare al rialzo.

Il sindaco Accorinti, l'assessore , la stessa MessinAmbiente hanno scritto a più riprese al governatore ma anche alle autorità giudiziarie per poter rappresentare lo stato di crisi igienico sanitaria in cui versa la città.

Per essere chiari. Secondo i dati del luglio del 2015 di messinAmbiente, la città ogni giorno del primo mese estivo produce 295 tonnellate di rifiuti.

In discarica però è autorizzata a portarne una media di 261, cioè 34 in meno. Magari un giorno ne potrà portare una ventina di tonnelate in più ma il gioro successivo, sarà costretta a conferirne una ventina in meno. Per esempio la notte scorsa ci si è fermati a quota 235, cioè 60 in meno rispetto alle necessità ordinarie. Tutta quell'immondizia che non viene portata in discarica resta in città. Per avere un'idea 60 tonnellate di rifiuti sono circa 300 cassonetti pieni.

Ma oltre alla raccolta ordinaria c'è quella straordinaria da recuperare, visto l'accumulo dei giori scorsi. Oggi si sfiorano le 450 tonnellate lasciate intorno ai cassonetti e anche queste finiscono nella famosa media imposta da una regione evidentemente sorda e miope di fronte ad una palese incongruenza che nemmeno la buona abitudine di una differenziata potrebbe sanare in una settimana.

A Palazzo zanca adesso si passa alle vie di fatto, pormettono dall'amministrazione. L'ordinanza numero 9 della regione  può essere impugnata  davanti al Tribunale amministrativo e questa sembra la via che vuole percorrere il Comune che a tamburo battente ha già messo in mora la regione. “Mancano almeno 30 tonnellate al giorno al nostro limite- scrive l'assessore Daniele Ialacqua – e pertanto metteremo in atto tutte le azioni utile a tutelare la comunità messinese”, che aggiungiamo noi, non ne può più di questa vergogna

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