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“Protesi d’oro”, i tre
medici interdetti per un anno

“Protesi d’oro”, i tre medici interdetti per un anno

Emergono altri particolari dal provvedimento del tribunale del Riesame con cui il collegio presieduto dal giudice Nunzio Trovato, nella giornata di venerdì, aveva disposto la scarcerazione dagli arresti domiciliari per i tre medici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle “Protesi d’oro”. I giudici hanno infatti accolto parzialmente i ricorsi dei difensori, hanno revocato gli arresti domiciliari ma hanno stabilito come misura ulteriore e per tutti e tre «l’interdizione dall’esercizio della professione medica per la durata di anni uno».

Si tratta del prof. Letterio “Elio” Calbo, 68 anni, all’epoca dei fatti a Endocrinochirurgia del Policlinico; del suo vice, il prof. Massimo Marullo, 58 anni, e del dott. Enrico Calbo, 39 anni, figlio del prof. Elio, all’epoca specializzando nello stesso reparto diretto dal padre. I due Calbo sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Carrabba, mentre Marullo è assistito dall’avvocato Piero Pollicino. A tutti vengono contestati, in concorso, i reati di falso materiale e falso ideologico del pubblico ufficiale, peculato e truffa aggravata consumati nell’esercizio delle loro funzioni di dirigenti medici dell’Azienda ospedaliera tra il 2011 e il 2013. L’attività investigativa della Sezione di Pg della polizia, coordinata dal sostituto Antonella Fradà, fu avviata nel giugno 2013. È stato accertato che interventi di chirurgia estetica (mastoplastica) eseguiti dal prof. Massimo Marullo e dal dott. Enrico Calbo, venivano fatti risultare come necessari per la rimozione di patologie oncologiche in realtà inesistenti. (n.a.)

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