Lo scongiurato pericolo che anche ieri i camion tornassero da Motta Sant’Anastasia carichi di rifiuti rischia di essere una magra consolazione. Il bicchiere, infatti, è tutt’altro che mezzo pieno. A gettare nello sconforto i vertici di Messinambiente e, di conseguenza, a minacciare un’emergenza senza precedenti, peraltro in piena estate, è l’ultima ordinanza del presidente della Regione Crocetta, la disposizione numero 26 firmata lunedì sera. Un provvedimento di sette pagine, più allegati, in virtù del quale, in sintesi, nel giro di un mese Messina rischia di accumulare oltre mille tonnellate di rifiuti senza sapere dove portarli. Il che si traduce con il fatto che questo sovrappiù rimarrebbe per strada, con le drammatiche conseguenze del caso.
L’ordinanza di Crocetta fissa i limiti di conferimento dei rifiuti urbani discarica per discarica, comune per comune. Nel caso di Messina, che i propri rifiuti, da quando la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea è fuori uso per le vicende giudiziarie che l’hanno “travolta”, li porta nel sito catanese di Motta Sant’Anastasia, gestito dalla ditta Oikos Spa, il tetto massimo, da venerdì 15 luglio, sarà di 261 tonnellate al giorno. E qui già i conti non tornano. A Messinambiente, prospetto alla mano, hanno fatto due calcoli, dai quali viene fuori che la media giornaliera, nel mese di giugno, è stata di 286 tonnellate al giorno. La media significa che in alcuni giorni il conferimento è stato anche minore (220 tonnellate la domenica, ad esempio), ma in altri è stato di gran lunga maggiore, arrivando a punte di 340 tonnellate.
Ciò significa che in una giornata di “piena” da 340 tonnellate, con il tetto a 261, Messina si ritroverebbe con ben 80 tonnellate sul groppone senza la possibilità di portarle in discarica. In aggiunta alla media, secondo il confronto col mese scorso, di oltre 20 tonnellate in più al giorno.
Il totale, sempre secondo i calcoli di Messinambiente, è da brividi: 1.182 tonnellate di spazzatura in un mese senza possibilità di conferimento. Né di stoccaggio, dato che la piattaforma di Pace è inutilizzabile. Quindi per strada. Senza contare che le proiezioni fatte sono basate sui dati di giugno, quando è risaputo che con l’inizio a pieno regime della stagione estiva la produzione dei rifiuti aumenta e che, quindi, a luglio le tonnellate giornaliere potrebbe essere anche superiore alle 286 di giugno.
Un disastro: se non dovessero cambiare le disposizioni inserite nell’ordinanza di Crocetta, dai giorni successivi al 15 luglio Messina rischia di piombare in un’emergenza igienico-sanitaria drammatica.
L’ordinanza, ad oggi, lascia poco scampo, diffidando fa subito i sindaci «dall’immediata ed urgente applicazione» delle disposizioni date. Gli stessi sindaci dovranno «emanare provvedimenti, anche contingibili e urgenti, che dispongano l’immediato avvio alle azioni necessarie per definire un Piano di emergenza della raccolta differenziata».
Il piano per la differenziata, con relativo regolamento, il Comune di Messina lo ha approvato, sia come Giunta che come consiglio comunale, nei giorni scorsi. Ma non può certamente bastare. Il provvedimento di lunedì è figlio della precedente ordinanza di Crocetta, frutto a sua volta dei rigorosi diktat piovuti dal ministero dell’Ambiente. Diktat che impongono alla Sicilia di mettersi al passo e, di fatto, di recuperare i clamorosi ritardi accumulati in anni di inefficienze, arretratezza a livello di impiantistica e di progettualità in termini di differenziata, ma anche di sprechi e di connivenze con la criminalità organizzata, che nei rifiuti ha intravisto un business – illecito – molto prima che i poco oculati amministratori pubblici ne intuissero il valore, invece lecito. Ora si chiede di recuperare in una manciata di settimane – perché di questo si tratta – decenni di cattiva gestione della macchina rifiuti: un’impresa quasi utopistica, che rischia di mettere in ginocchio i comuni di tutta l’Isola.
Messina non è esente, lo dicono i numeri. Ieri si è superato il problema vissuto lunedì, quando tre camion sono tornati carichi da Motta. Ancora in sofferenza la zona nord e la Statale 113, ma entro domani si dovrebbe tornare a regime. Prima, però, che entri in vigore la nuova disposizione. Oggi, mentre in città l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua riunirà i vertici della Srr, a Palermo il sindaco Renato Accorinti tenterà di incontrare Crocetta. Serve un intervento a livello regionale, perché stando così le cose la città rischia di vivere un’estate tra i rifiuti. E di piombare in una drammatica crisi igienico-sanitaria.