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In ostaggio del caos siciliano: emergenza rifiuti a Lipari

In ostaggio del caos siciliano: emergenza rifiuti a Lipari

Prime difficoltà a Lipari nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani a seguito della saturazione della discarica in provincia di Catania dove confluiscono i rifiuti dell’arcipelago. In un appello lanciato ai cittadini, l’Amministrazione Giorgianni evidenzia le difficoltà che si riscontrano da qualche giorno per accedere a quel sito.

«La chiusura delle discariche pubbliche in Sicilia, senza aver prima preparato un serio Piano regionale che rendesse efficiente ed efficace il sistema rifiuti – si legge in una nota a firma dell’assessore Ersilia Pajno – ha obbligato i quattro comuni eoliani al conferimento presso la discarica gestita dalla “Sicula Trasporti”, nel Catanese. Inevitabile il collasso del servizio in considerazione del fatto che questa discarica accoglie i rifiuti del 75% dei comuni siciliani. Consequenziale l’emergenza rifiuti che ha ulteriormente evidenziato la gestione regionale dilettantesca e dissennata di chi ci governa. Lunghe file ai cancelli non sono sufficienti a garantire l’accesso. Né si può considerare corsia preferenziale il provenire dalle Isole Eolie poiché anche le Egadi e Marsala, punta estrema della Sicilia Occidentale, fanno obbligatoriamente meta a Catania. Nella giornata di ieri – continua l’assessore Pajno – i nostri mezzi, tra cui un semirimorchio dalla capienza di 90 metri cubi, sono rimasti bloccati per oltre ventiquattro ore e solo nella tarda mattinata di oggi sono riusciti a scaricare. È facile comprendere come il servizio trasporto a terraferma, affidato alla “Eolie Multi Servizi” e alla “Pronto Interventi Sida”, partner leader nel settore, ha subito uno slittamento che ha comportato un rallentamento nello svuotamento degli scarrabili provenienti dalle isole minori».

La nota del rappresentante dell’Amministrazione Giorgianni punta anche il dito su quei cittadini che non rispettano le regole esistenti nello smaltimento e conferimento dei rifiuti. «Duole constatare – si legge – come, a fronte dell’impegno e degli sforzi posti in essere sia dall’amministrazione comunale che dalla “Ati” che cura la raccolta, il paese sembra non comprendere la gravità del momento, continuando, nella grande maggioranza dei casi, a lasciare in terra rifiuti di ogni genere. Il rispetto di quelle regole che farebbero scendere la produzione giornaliera dei rifiuti e ci metterebbero al riparo da situazioni di accumulo disastrose, non è assolutamente considerato. Il calendario del conferimento viene spesso disatteso e non ci si cura di chiedere l’intervento della ditta che esegue la raccolta o, ove possibile, depositare nell’area di stoccaggio rifiuti come mobili, persiane, scaldabagni, televisori, frigoriferi, lavatrici, materassi, materiale ferroso e speciale. Addirittura – si legge ancora – vengono abbandonati gommoni malandati con tanto di chiglia in vetroresina, per non parlare degli scatoli di cartone che non vengono piegati, così da fare volume in bella vista».

Per questo motivo il sindaco Giorgianni rivolge un energico appello al buon senso della cittadinanza perché collabori, «razionalizzando i rifiuti, rispettando le modalità di conferimento e riducendo il più possibile la produzione».

Intanto il primo cittadino e la sua giunta si sono rivolti al presidente Rosario Crocetta, all’assessore Rregionale, Vania Contraffatto, al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, al prefetto di Messina, Stefano Trotta, e ai responsabili regionali chiedendo un immediato intervento per la risoluzione del gravissimo problema della discarica e del conferimento che sta arrecando enormi danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e, non per ultimo, all’immagine delle isole.

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Il punto

Una vergognapalermitana

È inaccettabile che le Isole Eolie, come del resto le Egadi e altri luoghi ad alta vocazione turistica in Sicilia, siano tenuti in ostaggio dall’incapacità di un governo siciliano, ormai in carica da quattro anni, di prospettare una soluzione percorribile al problema dei rifiuti in Sicilia. È inaccettabile che l’economia di un arcipelago, nella fattispecie le Eolie, possa essere sabotata – e ribadiamo sabotata – da gestori ottusi della pubblica amministrazione. Siamo nel clou di una stagione turistica che per le Eolie prospettava una tendenza in crescita, il biglietto da visita non può essere quello che rassegna le nostre fotografie.

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