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Caso Sindoni, l'ultima
parola al Consiglio

Caso Sindoni, l'ultima parola al Consiglio

La norma è superata e lo dice anche l'Ufficio legislativo e legale della Regione che, pur ritenendo Donatella Sindoni ineleggibile, invita il legislatore ad emendare il testo per eliminarne le criticità. La consigliera, eletta nel 2013 nella lista del Pd, oggi transitata nel Grande Sud di Gianfranco Miccichè, tra maggio e luglio dell'anno delle amministrative ricopriva la carica di rappresentante legale di uno studio diagnostico  accreditato con il sistema sanitario regionale e direttore responsabile della stessa struttura. La legge, nata ai tempi in cui le Aziende sanitarie locali erano strettamete collegate con i Comuni in cui operavano, mirava ad impedire eventuali incompatibilità e quindi elencava queste cariche tra le cause di ineleggibilità a consigliere provinciale, comunale e di circoscrizione per quei Comuni il cui territorio coincide in tutto o in parte con il territorio  dell'unità sanitaria locale con cui la struttura di cui si è rappresentante legale o dirigente sia convenzionata. La norma non è mai stata modificata, nonostante le aziende da Asl siano diventate Asp  e, per questo, anche per l'avvocatura regionale è desueta. Ma poiché è ancora in vigore va applicata. Tutto nasce da un ricorso presentato dal ginecologo Giovanni Cocivera, primo dei non eletti nella lista del PD, che, paradossalmente, non ne trarrà alcun beneficio, essendo coinvolto nell'inchiesta  sui presunti  aborti clandestini. Adesso il segretario generale del Comune di Messina, Antonio Le Donne, dovrà invitare il Consiglio comunale a votare la delibera di decadenza della consigliera entro 90 giorni. L'aula, che si esprimerà a scrutinio segreto, secondo quanto ha dichiarato il legale di Donatella Sindoni, Antonio Catalioto, potrebbe anche non aderire al parere dell'Ufficio palermitano. Se, invece,  dovesse essere confermata l'ineggibiltà della consigliera, l'avv. Catalioto solleverà la questione costituzionale della norma e chiederà la sospensione del giudizio. Pronto all'eventuale surroga, c'è adesso l'avv. Giuseppe Siracusano, che con Gaetano Gennaro, che è subentrato al posto di Paolo David, ex Pd, poi Forza Italia (ai domiciliari nell'ambito dell'operazione Matassa) va a rinforzare il gruppo di Antonella Russo, dimezzato dopo l'esodo dei genovesiani.

 

 

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