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Si chiude la campagna "Tra cuore e cervello"

Si chiude la campagna "Tra cuore e cervello"

Il breve acquazzone di ieri pomeriggio non ha influito sulla buona riuscita della iniziativa “Tieni a mente il tuo cuore tieni a cuore il tuo cervello” dedicata alla prevenzione delle malattie cerebro cardiovascolari e oncologiche. Circa un centinaio le visite effettuate nei gazebo, allestiti in piazza Unione Europea nel corso delle quali i cittadini hanno potuto misurare il peso corporeo, la pressione arteriosa con eventuali alterazione delle frequenze, il calcolo della massa grassa, la glicemia. Ad eseguire gli screening, medici e infermieri dell’UOC di Medicina Interna del Policlinico, diretta dal prof. Antonio Saitta, organizzatore scientifico dell’evento. Ieri i professionisti nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca nel corso di un incontro moderato da Marina Bottari hanno incontrato i cittadini per spiegare, in parole semplici, quali sono le maggiori malattie cardiovascolari e come prevenirle. L’infarto e l’ictus, ne sono la principale espressione, si tratta di patologie con alti costi sociali sia in termini di spesa sanitaria che per i pazienti colpiti. Il fumo di sigaretta, l’ipertensione arteriosa, i livelli di colesterolo, il diabete, così come l’obesità viscerale, i principali fattori di rischio. La prevenzione va attuata precocemente, già nell’infanzia, se si considera che l’Italia (e soprattutto il sud-Italia) detiene il non invidiabile primato della maggiore prevalenza di sovrappeso ed obesità infantile (36%) rispetto al resto d'Europa”. Dalle relazioni è emersa l'efficacia dei nuovi farmaci Anticoagulanti Orali consigliati dalla Società Europea di Cardiologia. Rispetto a quelli di vecchia generazione che presentano una serie di criticità come la necessità di controlli costanti dei parametri della coagulazione, il continuo adeguamento del dosaggio, le nuove molecole vengono assunte a dose fissa, senza alcun impatto sulle abitudini alimentari del paziente e senza necessità di monitoraggio. Attenzione è stata posta anche all'uso dei defibrillatori che in caso di morte cardiaca consentono con una scarica elettrica esterna la ripresa del battito regolare, ma dei quali la città di Messina è sprovvista almeno nei principali edifici pubblici. Una panoramica a tutto tondo per questo evento che ha toccato anche le patologie oncologiche e che la città ha dimostrato di avere gradito per i massimi esperti scesi in campo.

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