L’istituzione delle Autorità di sistema portuale, annunciata dal Governo come imminente, sollecita una riflessione non soltanto tra gli addetti ai lavori per verificare come la nuova figura si innesti nel processo di riordino della legislazione portuale, avviato con la legge n. 84 del 1994.
Di tutto questo si discuterà nel corso di una intensa “due giorni” di studi, che si terrà venerdì e sabato nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Messina, organizzata dalla facoltà di Giurisprudenza e dal Cust.
Alle sessioni di studio parteciperanno tutti i più importanti docenti italiani di settore, e anche molti esperti di Diritto della navigazione.
Il coordinamento dell’evento è affidato alla prof. Francesca Pellegrino, ordinario di Diritto della navigazione dell’ateneo peloritano. Oltre alla prof. Pellegrino il comitato scientifico è composto dai docenti Giuseppe Vermiglio, Maria Piera Rizzo, Cinzia Ingratoci e Adele Marino.
La prospettata revisione dell’ordinamento portuale italiano costituisce - si legge nelle note tecniche del convegno -, un’occasione per un’analisi del vigente regime di gestione delle infrastrutture e dei servizi correlati al trasporto marittimo, rivisitato alla luce della giurisprudenza che, nell’arco di oltre un ventennio, ha fornito rilevanti contributi interpretativi in funzione evolutiva e sistematica, nonché delle soluzioni adottate da una prassi, per il vero, non sempre rispondente a criteri unitari.
In questo quadro, il programma dei lavori approfondisce i profili di organizzazione, gestione e regolazione dell’infrastruttura e delle attività portuali, nel quadro delle politiche di indirizzo dell’Unione europea, nella consapevolezza del rilievo strategico che un adeguato sviluppo concorrenziale del trasporto marittimo riveste per garantire più alti livelli di sicurezza e di mobilità delle persone e delle merci.
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