Uno stock di tonnacchioli e “pisantuni” per un peso complessivo di oltre 350 chilogrammi comprati all’ingrosso sabato scorso da un pescivendolo - al momento sconosciuto - a poco prezzo, perché già vecchi e quindi pericolosi per la salute, nella speranza di poterli rivendere al mercato Vascone. Questo il “carico” che il commerciante, non avendo “piazzato” i pesci nonostante il prezzo invitante, ha ritenuto di buttare - assieme a tre teste di pescespada - all’interno del cassone di “MessinAmbiente” posizionato in via Catania.
Una scelta criminale sia perché l’intera zona è stata “devastata” da un odore pestilenziale provocato dalla putrefazione degli alimenti, sia perché il responsabile di questo gesto ha - di fatto - commesso alcuni illeciti dovendo il pesce essere smaltito come rifiuto speciale.
L’allarme è scattato in mattinata quando al Vascone sono arrivati i primi clienti e alcuni degli espositori. Sul cassone di “MessinAmbiente” vi era una sorta di “nube nera”: si trattava, in realtà, di migliaia di insetti che, in quegli alimenti in putrefazione, avevano trovato il loro cibo.
La polizia annonaria, intervenuta con in testa il commissario Biagio Santagati, è giunta sul posto dove ha tentato di risalire a chi quelle cassette di polistirolo piene di pesce aveva abbandonato. Operazione praticamente impossibile perché - ed è questo un altro illecito - non vi era nessuna etichettatura che consentisse di risalire neppure al luogo dove quei tonnacchioli erano stati pescati.
Immediata la richiesta di sostituzione del cassone a “MessinAmbiente” assieme alla disinfestazione di tutta l’area. Contestualmente gli agenti, dopo aver fotografato quando trovato, hanno inviato una relazione all’Azienda sanitaria provinciale.
Quanto fatto dall’ignoto pescivendolo ha scatenato però un meccanismo che. a breve, danneggerà certamente tanti altri commercianti visto che la polizia annonaria, dopo quanto accaduto ieri, ha avviato una serie di accertamenti sui mercati cittadini che hanno evidenziato l’assenza di disinfestazione da oltre due mesi. Per questo non si esclude che la stessa polizia annonaria possa avanzare richiesta di chiusura delle aree di vendita fino all’avvenuta bonifica.
Gli agenti, sempre ieri, hanno rivolto un appello anche a quanti sabato hanno eventualmente acquistato dei tonnacchioli o dei “pisantuni” al Vascone ed hanno poi avuto problemi di salute: in questo caso bisogna informare l’Annona anche attraverso la centrale operativa della polizia municipale.