Bastano immagini come quelle che pubblichiamo qui accanto per vanificare, in un sol colpo, tutti i proclami, e i progressi compiuti sul fronte della raccolta differenziata. Finché Messina non verrà liberata dalle sue emergenze diventate ormai regola quotidiana, diventa perfettamente inutile magnificare l’arrivo dei nuovi mezzi per il “porta a porta”, anzi gli annunci acquistano un sapore beffardo. Diciamolo chiaramente: una presa per i fondelli...
Le fotografie scattate ieri riguardano il centro e la periferia. Ma non una zona “qualsiasi” del centro. Il vero cuore turistico-monumentale di Messina, piazza Antonello con la sua Galleria, davanti alla quale ogni giorno transitano migliaia di croceristi. A parte il grave danno all’immagine inferto dagli osceni graffiti che continuano a deturpare il prospetto di uno degli edifici più prestigiosi che può vantare la nostra città, quei sacchetti scaraventati sul marciapiede, fuori dai cassonetti, rappresentano una ferita non rimarginabile. Perché anche se dovessero essere rimossi oggi stesso, lo sfregio resterebbe per chi, messinese o turista, si è trovato a passare di lì. Gli altri “scatti” riguardano un quartiere di periferie, le Case Gialle di Bordonaro, dove si assiste al trionfo dell’indifferenziata, altro che porta a porta!
E sul tema, il movimento CapitaleMessina, con una nota a firma del prof. Giovanni Randazzo, giudica «ineffabile il comportamento dell’amministrazione comunale che, con la città piena di rifiuti maleodoranti e senza un briciolo di strategia, mette in mostra i nuovi automezzi per la raccolta differenziata porta a porta, con una mossa propagandistica degna di un ex paese del Socialismo reale. Forse il prefetto e le autorità sanitarie farebbero bene a richiedere un immediato commissariamento per la gestione dei rifiuti». CapitaleMessina ha più volte sostenuto che «l’unica soluzione per uscire dall’empasse rifiuti fosse il radicale cambio di strategia, perorando la realizzazione a livello regionale di 5-6 termovalorizzatori, opportunamente distribuiti sul territorio. Oggi finalmente sembra che il governo regionale, alla fine obbligato da quello nazionale, stia andando in questa direzione. Purtroppo, forse per salvare la faccia e nel tentativo di nascondere il tempo perso, l’amministrazione comunale parla ancora di raccolta differenziata "porta a porta", continuando a inseguire inutili percentuali di differenziata spinta, senza comprendere che la differenziata va certamente fatta, come ci impone la norma e il buon senso, ma semplicemente tra umido organico compostabile ed inorganico, in modo da semplificare al massimo il servizio e nel contempo risparmiare. Per raggiungere un risultato accettabile, almeno in termini di decoro urbano, da un lato andrebbe raccolto tutto quello che di organico produciamo: dalla foglia di lattuga, al residuo di carne, alla pasta rimasta. Tutto questo andrebbe compostato. Una ragionevole amministrazione ambientalista in questo dovrebbe spendersi, proponendo la realizzazione di impianti di compostaggio locali, a livello di quartiere o di isolato; in questo modo coinvolgendo ed educando la popolazione, la si renderebbe consapevole della ratio dell’azione finalizzata alla riduzione della massa di rifiuti da trasportare. Per quanto riguarda la frazione inorganica in questo momento non possiamo non portarla in discarica».