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Sommersi dai rifiuti

Crisi rifiuti, più uomini e mezzi

Sul fronte della raccolta dei rifiuti è una Messina dalle due facce. Da un lato c'è Messinambiente che festeggia l'arrivo di 34 nuovi mezzi per la raccolta differenziata e l'imminente avvio del porta al porta. Le facce sorridenti del sindaco Accorinti e dell'assessore all'Ambiente Ialacqua ed i proclami per il futuro. Dall'altro c'è una città sporca, invasa da circa 200 tonnellate di spazzatura non raccolta e da discariche abusive sempre più numerose. C'è davvero poco da festeggiare a guardare come sono ridotte le nostre strade. Da nord a sud montagne di spazzature richiamano ad una triste realtà che stride con il clima di festa che aleggiava ieri su Palazzo Zanca.
Da Messinambiente fanno sapere che il problema è sempre lo stesso. Nell'ultima settimana si è raccolto da 30 a 50 tonnellate in meno al giorno. Questo perchè si è fermato il 50% dei mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti. Una parte per guasti meccanici altri per l'impossibilità ad eseguire la manutenzione programmata. E non è possibile intervenire per mancanza di fondi così i mezzi restano parcheggiati in officina in attesa forse di un miracolo. Troppo poche le risorse stanziate dal Comune, fanno sapere da Messinambiente dove si cercano soluzioni al problema. Ma i cittadini non vogliono più aspettare specie ora che con il caldo i rifiuti fermentano e le discariche pullulano di topi e zanzare. Senza contare che i cassonetti danneggiati,spesso privi di coperchio e non disinfettati emanano un fetore insopportabile specie per chi abita a ridosso delle postazioni. Così i più incivili provvedono da soli incendiando le cataste di rifiuti. Anche la notte scorse i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire più volte per domare i roghi. Un malcostume stigmatizzato dal direttore tecnico di Messinambiente l'ing. Roberto Lisi che ha lanciato un appello: “Per favore non bruciate i rifiuti perchè oltre a far respirare diossina alla gente per tre giorni la spazzatura non potrà essere raccolta perchè si rischia di trasportare pericolosi focolai in discarica”. Un problema in più per una situazione sempre più complicata. Non arrivano i soldi dal Comune, non si possono riparare i mezzi, non si può raccogliere la spazzatura e la città affonda nei rifiuti. Un tunnel senza uscita per una città che paga 45 milioni di euro per questo servizio.

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