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Falso invalido incastrato dalla Digos

Falso invalido incastrato dalla Digos

Di professione, a suo tempo, era mozzo, quindi marinaio. Ma dall’agosto del 2005 non lavorava più, perché “stava male”. Secondo la Procura invece per ben dieci anni avrebbe percepito la pensione di inabilità al 100% e l’indennità di accompagnamento (508 euro la mese) senza però averne alcun titolo.

E adesso il 63enne Ferdinando Oddamo, di origini calabresi ma residente da tempo in città, è indagato per truffa in erogazioni pubbliche, falsa perizia, falso, e frode processuale.

In questi giorni gli investigatori della Digos, che lo hanno seguito per mesi al bar e pure mentre faceva compere, nel caso di specie un telefonino, gli hanno notificato un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip Tiziana Leanza su richiesta del sostituto procuratore Stefania La Rosa, per quasi 130 mila euro (127.436,71 euro), denaro che deve restituire all’Inps, quindi allo Stato, per indebito percepimento.

Il decreto, visto che fino al 2010 i reati sono prescritti, riguarda appunto le somme percepite «dal giugno 2010 ad oggi».

A leggere le varie perizie che si sono succedute in questi anni - scrive il gip Leanza nel provvedimento - Oddamo non avrebbe potuto nemmeno uscire di casa per gravissime problematiche legate allo stato mentale («... un quadro di grave compromissione delle condizioni fisiche tale da limitarne in modo pressocché totale l’autonomia di movimento e di pensiero»).

In realtà le indagini della Digos («capillare attività d’indagine»), hanno comprovato «... la piena capacità dell’indagato ad attendere alle normali occupazioni quotidiane, si da indurre a ritenere la sussistenza di gravi indizi di responsabilità in ordine all’artificiosa immutazione del suo effettivo stato di salute al fine di conseguire indebitamente le prestazioni previdenziali di cui allo stato gode».

Ed ancora, scrive il gip Leanza: «... all’esito dei controlli effettuati dagli operanti di Pg, appare tenere una regolare, se non intensa, vita di relazione, in aperto contrasto con gli esiti degli accertamenti medici cui è stato nel tempo sottoposto».

Il provvedimento:

Scrive il gip Leanza che «... l’Oddamo, attraverso una serie di condotte sistematicamente poste in essere al fine di trarre in inganno i soggetti e gli organi preposti al controllo delle sue condizioni di salute, ha ottenuto l’indebito riconoscimento di prestazioni previdenziali, nella specie della pensione di inabilità e dell’indennità di accompagnamento, adducendo falsamente l’esistenza di patologie fisiche e psicologiche pressocché invalidanti, in quanto tali, incompatibili con lo svolgimento di seppur minime attività quotidiane, cui invece l’indagato sembra attendere con assoluta tranquillità».

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