Ci risiamo. Senza risposte chiare e definitive da parte del Governo, dal 1. luglio Rfi sospenderà il servizio di traghettamento veloce tra Messina e Villa San Giovanni. È tutto messo per iscritto in una nota che nelle scorse settimane l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, ha inviato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Gentile scrive che, senza una soluzione definitiva – in termini di risorse, soprattutto, manco a dirlo – «si procederà all’interruzione del servizio di collegamento offerto per il tramite di mezzi veloci a far data dal 1. luglio 2016, evenienza questa che comporterà la necessità di informare con congruo anticipo gli utenti ed i soggetti interessati». Ad oggi il servizio è garantito da Bluferries, società controllata da Rfi del gruppo Ferrovie, che dal primo gennaio 2015 utilizza due aliscafi nella tratta Messina-Villa, quella ex Metromare, al costo di circa 3 milioni di euro l’anno. Senza alcun contributo statale.
Tutti i fondi governativi, infatti, 28 dei 30 milioni previsti per la mobilità veloce sullo Stretto, erano stati dirottati, su input dell’allora ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, sulla sola tratta Messina-Reggio Calabria, che venne affidata dopo un bando di gara ad Ustica Lines per tre anni, con opzione sul quarto. Il collegamento Messina-Villa San Giovanni, invece, venne posto a totale carico di Rfi, senza uscite per lo Stato. Un anno e mezzo dopo, Rfi stessa dice basta e minaccia di interrompere il servizio fra meno di un mese, in assenza delle adeguate contromisure organizzative e, soprattutto, economiche. Il punto è sempre quello, infatti: per Bluferries, e quindi per Rfi, quei 3 milioni l’anno rappresentano un costo insostenibile. Da qui l’aut-aut al ministero dei Trasporti.
«Non ci risulta – attacca il segretario dell’Orsa Trasporti Messina, Michele Barresi – che ad oggi il Ministro abbia risposto a Rfi, a conferma del poco interesse che in realtà la politica nazionale, sempre pronta a rispolverare il feticcio del Ponte, riserva per l’area dello Stretto e ad un servizio utilizzato da circa 300 mila utenti l’anno».
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