«Sospetto inquinamento nella zona idrica cittadina». L’allarme scatta in serata, quando dall’Amam viene diramata una nota con la quale si invita la popolazione di Camaro a non utilizzare l’acqua dei propri rubinetti per fini domestici e potabili. A seguito di alcuni controlli, che rientrano nella norma delle rilevazioni effettuate a campione sulla rete cittadina, è emerso qualcosa che non va e, per capire la reale situazione e accertare le eventuali cause dell’inquinamento, si attende adesso l’esito delle analisi chimico-batteriologiche. Ma, al momento, l’Azienda non può dare alcuna garanzia sulla qualità delle acque.
Da qui l’appello agli abitanti di quella porzione di territorio compresa tra le vie Calatella, Poeta, Fiumara, Madonna delle Grazie, Chiesa vecchia, Sacrestia, Palma, Madonna della Lettera, San Giuseppe, tutte appartenenti al cuore del quartiere di Camaro Superiore.
Ma l’avviso dell’Amam arriverebbe con due giorni di ritardo. A denunciarlo, infatti, è il consigliere della III Circoscrizione Nunzio Signorino, che ieri sera ha fatto pervenire nella sede dell’Azienda «un richiamo formale», auspicando l’accertamento delle responsabilità. «Per due giorni – afferma Signorino – la società ha tenuto fuori dall’area di divieto una porzione di territorio dove, dai rubinetti, usciva acqua valutata dalle autorità sanitarie come non idonea all’uso potabile. La notizia di divieto di bere acqua a Camaro Superiore nelle zone contaminate era scattata già lunedì 6 giugno, nel momento in cui l’Asl aveva riscontrato, dalle proprie analisi, la presenza di inquinamento batterico. E se la voce si è estesa in tutto il villaggio, solo oggi (ieri per chi legge)arriva la certezza. Inevitabili i disagi per la cittadinanza – continua Signorino –ma questa vicenda deve far riflettere, perché non si può giocare sulla sicurezza dei cittadini. Sappiamo che si è trattato di un episodio ma bisogna evitare che succeda di nuovo. Il villaggio di Camaro Superiore ha vissuto direttamente inaspettate difficoltà. Si sono verificate inaccettabili lacune specie nel sistema di risposte ai cittadini e nella fornitura delle informazioni essenziali sulla delimitazione delle zone interessate.
I vertici dell’Amam – conclude il consigliere circoscrizionale – devono garantire al Quartiere, ma soprattutto agli abitanti, la tempestività e la correttezza della comunicazione relativa alle aree interessate. È grave che vi siano fenomeni di inquinamento, ma può succedere, è molto più grave, e spero non si ripeta più, l’omessa o l’errata comunicazione, perché in simili emergenze è fondamentale che la catena informativa su cui si basa l’ordinanza sindacale, sia rapida, efficace e chiara, perché ne va della credibilità dell’azienda oltre che delle istituzioni. Bisogna portare avanti un piano di comunicazione di emergenza per mezzo delle nuove tecnologie , che ottimizzi tempi e risorse di casi come questo, o ancor più gravi».