Clamorose novità vengono fuori nella triste vicenda dei maltrattamenti e dei soprusi cui venivano sottoposti i bambini della scuola elementare di Reitano.
Il colpo di scena è giunto nel corso dell’interrogatorio di garanzia cui sono state sottoposte ieri le tre insegnanti della scuola raggiunte mercoledì da provvedimento cautelare di sospensione dal servizio. Mentre si è avvalsa della facoltà di non rispondere la principale delle indagate, la 57enne residente a Caronia, sospesa per un anno poiché protagonista, secondo gl’inquirenti, delle violenze fisiche e delle aggressioni verbali nei confronti degli alunni, di fronte al Gip del Tribunale di Patti, Ugo Molina, è stata invece sollevata l’ipotesi di uno scambio di persona riguardo alle contestazioni mosse alle altre due insegnanti coinvolte. Le due donne, una 47enne residente a Santo Stefano Camastra ed una 40enne di Castell’Umberto, erano state sospese per 6 mesi perché, secondo l’accusa non sarebbero intervenute a tutela degli alunni né avrebbero denunciato i fatti.
Secondo quanto fatto rilevare ieri, invece, dai legali di fiducia, avvocati Benedetto Ricciardi e Santino Trovato, in realtà ad assistere a quegli episodi ripresi dalla telecamera nascosta, sarebbe stata in realtà un’altra insegnante.
Entrerebbe così in scena una quinta persona che attualmente non figura nel registro degli indagati (la quarta indagata è una collaboratrice scolastica non raggiunta da misure, ndr). In pratica, secondo quanto sostenuto dall’avvocato Ricciardi, la sua assistita, la maestra 47enne, non compare in nessuno dei quattro video al vaglio dei magistrati. Nei suoi riguardi, di conseguenza, lo stesso pubblico ministero Giorgia Orlando, a conclusione dell’interrogatorio, non si è opposta alla richiesta di revoca della misura e nella serata di ieri il gip Ugo Molina ha disposto per lei la revoca della misura.
Quanto all’altra insegnante sospesa per 6 mesi, la 40enne di Castell’Umberto, secondo quanto eccepito dal difensore Santino Trovato, sarebbe sta stata confusa in almeno due circostanze con un’altra persona. Nella stessa data e nell’ora riportate dalle registrazioni, difatti, la donna, stando ai riscontri del badge elettronico, risulta presente in classe a Mistretta, in un altro plesso dello stesso comprensivo presso il quale presta servizio. Perdipiù, relativamente ai due episodi ripresi dalle telecamere, nei quali invece l’insegnante era effettivamente presente, l’avvocato ha contestato come in un caso la docente si trovasse girata ed in posizione non utile per accorgersi dell’accaduto, mentre, in merito all’altro, ha mostrato come la sua assistita sia intervenuta, con discrezione, per assistere e rincuorare l’alunno e comunque biasimando il gesto della collega. Il legale ha così avanzato istanza di revoca della misura cautelare ma con l’opposizione, in questo caso, del pubblico ministero. Alla fine il gip Molina ha accolto solo in parte l’istanza: sospensione ridotta da 6 a 4 mesi.
Sulla vicenda, inoltre, sono attese le decisioni del gip Ugo Molina che potrebbero aprire nuovi scenari d’inchiesta, anche in relazione alle due indagate “minori”. Quanto all’insegnante 57enne, che è stata sospesa per un anno in quanto accusata di aver compiuto le violenze fisiche e le aggressioni verbali – difesa dallo stesso avv. Ricciardi – non è stata avanzata, al momento, alcuna istanza al giudice.
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