È un po’ come se lo avessero vinto in due questo Giro. Enzo e Rosario. È il piccolo ciclista, scomparso in quel maledetto incidente di due domeniche fa, che ha accompagnato i momenti brutti e belli del campione. La dedica di venerdì è stata spontanea, toccante, diretta. Nibali su quella cima era più vicino al suo amico Rosario che se ne è andato mentre sognava di diventare lui, il prossimo Squalo dello Stretto.
Il papà di Rosario, Stello, ha seguito tutto da casa poi, dopo il trionfo, è andato anche lui al negozio della famiglia del campione per abbracciare Salvatore e Giovanna. «Non posso fare altro che ringraziare ancora una volta la famiglia Nibali – dice Stello Costa che seguiva tutti gli allenamenti di Rosario –. Anche Vincenzo ha sofferto molto per quanto accaduto a mio figlio. Lui come tutta la sua famiglia voleva molto bene a mio figlio e credeva nelle sue qualità. Sono contento per Enzo, ha confermato di essere un fuoriclasse assoluto, e mi piace credere che una mano dal cielo gliela abbia data anche Rosario per il quale era un idolo».
Felice anche Maurizio Guanta, papà di Edy, un bimbo di 9 anni che da quando è nato combatte contro la distrofia muscolare e che grazie a Nibali ogni anno riceve fondi da un’iniziativa organizzata dal campione. «Io e mio figlio l’abbiamo seguito da casa. È la vittoria più bella, Vincenzo non molla mai, è una persona speciale e non smetterò mai di ringraziarlo per quello che ha fatto per la mia famiglia».(d.b.)
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