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Si chiude la telenovela
del bilancio 2015

Si chiude la telenovela del bilancio 2015

La fumata bianca attesa da otto mesi è arrivata, il consiglio comunale ha approvato il Previsionale 2015 sbloccando di fatto un situazione di stallo che rischiava di gettare l'ente e centinaia di lavoratori nella più totale disperazione. Pericolo scampato, grazie ai ventuno consiglieri che hanno partecipato alla seduta votando l'atto: 14 favorevolmente (Abbate, Amadeo, Amata, Caccamo, Cantali, Crifò, Fenech, Pagano, Parisi, Rella, Risitano, Santalco, Vaccarino, Trischitta), 5 opponendosi (Cardile, Faranda, Iannello, Gennaro, Russo), 2 con l'astensione, Burrascano e la presidente Barrile, che prima di dare corpo all'immediata esecutività ha invocato un applauso liberatorio, dopo quelli che i lavoratori dei servizi sociali e di Messinambiente dalla platea avevano precedentemente riservato agli interventi di alcuni consiglieri. Agli appelli sul senso di responsabilità rivolti inizialmente dal sindaco Renato Accorinti e dall'assessor Luca Eller, l'Aula ha dunque risposto. Il segnale politico è però di tutt'altro segno, perché invece di accentuare l'unità rivela una forte spaccatura tra le forze consiliari. Polemica forte da Giuseppe Santalco e Pippo Trischitta nei confronti dei grandi assenti di giornata, Udc e Pdr, che hanno disertato Palazzo Zanca come avevano già fatto intuire martedì. «Ci sono momenti in cui si possono attuare strategie, altre in cui bisogna evitare la macelleria sociale, mi auguro che D'Alia, Picciolo, Germanà o Ardizzone non abbiano mai bisogno come le tante famiglie che aspettano questo bilancio», ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia. L'esponente di Felice per Messina, che ha presentato tre emendamenti tutti approvati, ha ribadito invece il profondo distacco dall'Amministrazione Accorinti: «Nessuno dica o pensi che questo voto funga da stampella, perché con la Giunta siamo in disaccordo su tutto e lo dimostreremo. Oggi però ci siamo per la città a differenza di chi pensa di potere giocarsi la mossa dell'assenza in campagna elettorale». Molti altri evidenzieranno il distacco tra il passo compiuto e la posizione assunta: lo fa Elvira Amata per Fratelli D'Italia, Maurizio Rella che attribuisce «scorte di credito» alla Giunta nonostante dall'esterno non abbia condiviso diverse scelte prese nei primi tre anni di mandato, Pio Amadeo definendo la squadra di governo «parolaia e inconcludente». Di Ncd è presente solo Daniela Faranda, che si difende dagli attacchi contro la costituenda “Area Popolare” e poi boccia il documento. L'unica assieme al Partito Democratico, che segue la linea tracciata e concordata con il commissario Ernesto Carbone. La sensazione è che tutti si siano tolti un grande peso di dosso, ma per rimettere in piedi una struttura che per mesi ha pagato la mancanza di liquidità, ci vorrà molto altro tempo e impegno. Soprattutto per ritrovare la fiducia persa, forse definitivamente.

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