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Morto a Dinnammare
dopo un volo di 150 metri

Morto a Dinnammare dopo un volo di 150 metri

Le ricerche del giardiniere trentaduenne Cosimo Scopelliti, scomparso venerdì scorso, si sono concluse nel peggiore dei modi.

Nella tarda mattinata di ieri il suo cadavere è stato infatti rinvenuto in un dirupo di Dinnammare, a una distanza di diversi metri dalla sua Renault “Clio” nera. L’auto sarebbe precipitata per oltre 150 metri. Il corpo, trovato a faccia in giù e senza alcun apparente segno di violenza, era seminascosto dalla vegetazione in prossimità della strada carrabile che collega il Santuario di Dinnammare a Larderia.

La Renault “Clio” è stata invece localizzata poco distante, in fondo ad una scarpata, all’interno di uno stretto canalone.

Secondo i primi accertamenti il corpo dell’uomo sarebbe stato sbalzato dall’auto a causa dei numerosi capotamenti della vettura.

L’esame esterno del cadavere – recuperato via terra dai vigili del fuoco dopo che l’intervento dell’elicottero del “115” appositamente giunto da Catania è stato impossibile a causa del forte vento – avrebbe escluso il coinvolgimento di terze persone.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria il cadavere è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale “Papardo” in attesa di ciò che deciderà l’autorità giudiziaria. Il medico legale dovrà stabilire le cause del decesso ed eventualmente accertare se l’uomo sia stato colto da malore e, per questo, non sia stato più in grado di governare l’autovettura che così, senza controllo, sarebbe finita fuoristrada. Le indagini, al momento, non escludono comunque alcuna altra pista. Decisive potrebbero essere le testimonianze della moglie, dei familiari e dei compagni di lavoro.

Cosimo Scopelliti aveva ancora addosso il maglioncino viola e i pantaloni che indossava nel momento della scomparsa. L’ultima volta che la moglie lo ha visto è stato proprio venerdì 20, alle 9,45, quando - con addosso gli abiti da lavoro - le ha riferito che stava andando in una banca della zona sud della città. Successivamente, secondo il racconto della moglie, avrebbe parlato con il suo datore di lavoro e, per ultimo, con un cliente. Poi il silenzio.

Sul posto sono immediatamente intervenuti, cinturando la zona, i carabinieri della Compagnia “Messina Sud”, coordinati dal maggiore Paolo Leoncini.

Ai militari dell’Arma della stazione di Tremestieri, poco prima delle 20 dello scorso venerdì si era presentata la giovane moglie del giardiniere – che era anche conosciuto come ottimo fabbro – per formalizzare la denuncia di scomparsa. Inutili, infatti, erano stati i tentativi suoi, dei familiari e dei tanti amici di mettersi in contatto con Cosimo Scopelliti. Il suo telefono cellulare, prima di spegnersi e interrompere così ogni contatto, continuava infatti a squillare inutilmente.

Le ricerche del trentaduenne - compiute sia via terra che con gli elicotteri - si erano concentrate nella zona centronord della città e nelle vicine colline. Zona individuata in base all’analisi delle ultime celle telefoniche agganciate dal cellulare di Scopelliti prima della definitiva cessazione del segnale. L’area è stata quindi battuta palmo a palmo dalle forze dell’ordine che non hanno lasciato nulla di intentato.

Dallo scorso 20 maggio, data di presentazione della denuncia di scomparsa, i carabinieri - così come tanti amici e volontari - non si sono fermati un attimo nella speranza di individuare il ragazzo.

Cosimo Scopelliti si era sposato pochissimi giorni addietro e, proprio nel giorno della sua scomparsa, avrebbe dovuto recarsi in un negozio di mobili per ultimare l’acquisto degli arredi.

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