Il dado è tratto. Alla quinta occasione è arrivato il nulla osta del collegio dei revisori dei conti per il previsionale del 2015. Un parere atteso da cinque mesi e che ora dovrebbe aprire scenari rincuoranti per l'economia di Palazzo Zanca e per tutti coloro che aspettano servizi migliori o peggio per i creditori di un Comune sempre con l'acqua alla gola.
Parere e contestuali dimissioni per il presidente Dario Zaccone che chiude la sua lunga esperienza promuovendo la quinta versione del previsionale più lento d'Italia.
Il collegio dei revisori, pur dando parere favorevole, dà altri compiti all'Amministrazione. Non si tratta di condizioni ma di necessari suggerimenti. Nel pluriennale del 2016-18 dovrà inserire, con tanto di comunicazione preventiva al ministero, gli interessi di morta maturati per tutti quei pagamenti che, proprio a causa della mancanza del bilancio, sono arrivati o arriveranno con oltre 60 giorni di ritardo . Ma nel bilancio dovrà anche tagliare gli introiti previsti dalla Tasi che da quest'anno non c'è più. Insomma impegni per il pluriennale piuttosto che per quest'anno. Piccole cose dicono i consiglieri e lo stesso Zaccone dopo che è stato scalato l'Everest in questi mesi. “Entrate e uscite sono state riviste per una somma complessiva di 51 milioni di euro – sottolinea il presidente del collegio – altro che pelo nell'uovo”.Il riferimento è al commento della giunta all'ultimo parere negativo arrivato dai revisori.
Cosa succederà adesso? Il bilancio, dotato di questo parere, andrà lunedì prossimo in commissione bilancio dove potrebbe bastare una sola seduta per esitarlo magari spedendolo direttamente in consiglio. Con questo giudizio, è più facile che i consiglieri -con le spalle coperte dalla valutazione tecnica - possano approvarlo in maniera celere.
Se il consiglio esiterà favorevolmente il bilancio, a quel punto Palazzo Zanca potrà chiedere contestualmente lo sblocco di quei 70 milioni di euro che si aspettano come manna dal cielo, per pagare stipendi servizi e fornitori.
Ma l'addio di Dario Zaccone dal collegio dei revisori, conferma come al Comune non si respira aria salubre. Aveva già lasciato a febbraio, poi aveva ritirato le dimissioni per non ostacolare l'uscita dal guado del previsionale e del riaccertamento dei residui. Ora il nuovo abbandono e stavolta sarà quello definitivo, pur sempre allo scadere dei 45 giorni previsti dalla legge. I consiglieri proveranno a convincerlo a rimanere perchè si sentono tutelati. Ma lui dice “Non c'è più serenità a Palazzo Zanca. Stavolta non torno indietro”.