Oggi è il giorno del lutto, dell’ultimo saluto a Rosario Costa. Ancora una volta commozione e scene strazianti. Alle 16, al Duomo, in migliaia parteciperanno alle esequie del ciclista quattordicenne, il cui sogno di diventare come il suo idolo Vincenzo Nibali è stato stroncato proprio durante una pedalata da Messina a Villafranca.
Parenti, amici, compagni di classe e di scuola, ma anche tanta gente comune e rappresentanti del mondo sportivo guarderanno con gli occhi gonfi di dolore quella piccola bara posizionata davanti all’altare e poi portata in spalla all’uscita dalla cattedrale. Dopo la breve ma significativa cerimonia organizzata lunedì da studenti e professori dell’Istituto nautico “Caio Duilio”, soprattutto i coetanei di Rosario oggi pomeriggio dimostreranno ulteriormente l’affetto nei confronti dello sfortunato atleta dell’Asd Nibali. “Coloreranno” un’atmosfera funestata dalla morte della promessa del ciclismo, lo ricorderanno con varie iniziative, con gesti senz’altro di grande valore ed effetto.
Prima, già, in mattinata, secondo quanto disposto dal sindaco Renato Accorinti, la bandiera della città di Messina sarà issata a mezz’asta in segno di lutto sul pennone di Palazzo Zanca, negli edifici pubblici e nelle scuole di ogni ordine e grado. Durante lo svolgimento del funerale, sarà presente il gonfalone comunale. E in segno di cordoglio e partecipazione al profondo dolore dei familiari, in concomitanza con lo svolgimento della cerimonia religiosa, i cittadini sono invitati a sospendere le proprie attività. L’ordinanza firmata dal sindaco prevede anche l’assegnazione, senza costi dovuti all’amministrazione comunale, in caso di bisogno, di una cella, appena disponibile, per la deposizione del defunto.
Sul fronte delle indagini legate all’incidente che ha sconvolto un’intera città, già scioccata dalla tragica fine della quattordicenne Rebecca Lazzarini, gli investigatori della polizia municipale, su input del comandante del Corpo Calogero Ferlisi, continuano a lavorare per fare chiarezza su quanto avvenuto domenica mattina a Sant’Agata. L’attenzione è rivolta principalmente alle cause del tremendo impatto frontale tra la bicicletta del povero Rosario e l’autocompattatore di Messinambiente. Si sta cercando di capire come mai i due mezzi di trasporto siano entrati in rotta di collisione in un punto a ridosso della linea di mezzeria della strada statale 113. A sciogliere i dubbi residui potrebbe contribuire il racconto di un testimone ritenuto attendibile dalla polizia municipale, il cui racconto di quelle drammatiche fasi è al vaglio della magistratura. La sua versione dei fatti si aggiunge ai “responsi” già forniti dai filmati registrati dalla telecamera di un esercizio di via Consolare Pompea.
Intanto, l’avvocato Domenico Rizzotti, difensore del conducente 47enne dell’autocompattatore, indagato dal sostituto procuratore Rosanna Casabona con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, sottolinea in una nota che «assumendo oggi la forte responsabilità professionale, alla difesa del conducente il mezzo comunale, non posso separare da questa, l'impatto emotivo di uomo, di padre, dal professionista, ulteriore indivisibilità umana e professionale, rimanendo vicino alla famiglia del giovane sportivo, alla quale il mio assistito si associa». Poi aggiunge: «Assisterò lo stesso lavoratore nella tristissima vicenda cercando di avere il peso di una farfalla nel rispetto umano per la famiglia in lutto e nella sintesi emotiva di un dramma dei nostri giorni».
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