Un’altra coincidenza segna le tragiche storie di Rebecca Lazzarini e Rosario Costa. Entrambi quattordicenni, tutti e due strappati alla vita da un incidente su una strada statale e davanti ai rispettivi padri, entrambi “salutati” per l’ultima volta al Duomo. Anche i funerali del promettente ciclista saranno celebrati in cattedrale. Domani, alle 16, parenti, amici e tanti cittadini parteciperanno alle esequie dello sfortunato studente dell’Istituto nautico “Caio Duilio”. Di nuovo, all’amministrazione comunale tocca proclamare il lutto cittadino. Mercoledì, la bandiera della città di Messina sarà issata a mezz’asta sul pennone di Palazzo Zanca, sugli edifici pubblici e sulle scuole di ogni ordine e grado. «Durante lo svolgimento delle esequie sarà presente il gonfalone comunale», evidenziano in un comunicato il sindaco Renato Accorinti, l’assessore allo Sport Sebastiano Pino e l’intera Giunta municipale. Secondo cui «morti di questo tipo debbano invitare ad un'attenta e approfondita riflessione su quelle che sono state le cause del fatale scontro». E ancora: «Siamo vicini ai familiari colpiti dal grave lutto che li ha privati dell’affetto a loro più caro e di un promettente giovane ciclista, che sognava di ripercorrere sulle due ruote le imprese del suo idolo Vincenzo Nibali».
Domenica mattina, sulla Litoranea nord, all’altezza di Sant’Agata, sul cammino di Rosario si è materializzato il più impensabile degli ostacoli. Il destino avverso gli ha teso una trappola pagata con la vita, proprio mentre era in sella all’oggetto a lui più caro, la sua bicicletta. Incredulo il papà Stello, che si trovava a poca distanza, a bordo di un ciclomotore. Così, pure sulla Statale 113, dopo la “114”, i sogni di un ragazzo sono svaniti in un amen. Rosario si stava allenando, avrebbe dovuto raggiungere Villafranca insieme ad altri ciclisti, invece lo scontro frontale con un autocompattatore di Messinambiente non gli ha dato scampo. È deceduto sul colpo. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto con il mezzo pesante, che ha ridotto ai minimi termini la tanto amata bici. L’intera scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza di un vicino esercizio commerciale di via Consolare Pompea. Gli agenti della polizia municipale hanno acquisito i filmati ed eseguito i rilievi sul luogo del sinistro. Come atto dovuto, il sostituto procuratore Rosanna Casabona, titolare dell’inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati il conducente 47enne del veicolo adibito alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Il magistrato, ieri, ha deciso di non disporre né autopsia né esame esterno sul corpo di Rosario Costa, che è stato restituito alla famiglia. Quanto alla dinamica dell’incidente, solo la fase finale, con lo scontro frontale tra camion e bicicletta, è chiara. Di conseguenza, gli investigatori stanno mettendo a fuoco la lente sulla posizione dell’autocompattatore, sulle ultime pedalate del quattordicenne e su alcune automobili parcheggiate in divieto di sosta.
Intanto, Giovanni Calabrò, liquidatore della Messinambiente spa, «quale amministratore della società ma anche come genitore e sportivo si unisce alla tragedia che ha colpito la famiglia Costa per la perdita del giovane Rosario, astro nascente del ciclismo messinese. Non ci sono parole – aggiunge – per esprime il grande dolore che ha colpito tutta la nostra comunità».
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