Di notte percorreva i sentieri e i viottoli delle alte montagne dei Nebrodi e di giorno dormiva nel sacco a pelo che aveva con sé. Lo ha fatto per tre giorni e tre notti, spaventando, e non poco familiari, amici e quanti lo conoscevano. Ieri alle 13.30 l’epilogo con lieto fine di una vicenda che aveva mobilitato una vera task force di uomini alla sua ricerca.
I carabinieri lo hanno ritrovato seduto sul muro di cinta della strada che costeggia il bosco di Portella Gazzana in territorio di Longi.
Stiamo parlando del geometra Nino Vilardo, il professionista di Capo d’Orlando di 65 anni, volatilizzatosi nel nulla dopo aver parcheggiato sabato mattina la sua Alfa 164 sulla scorrimento veloce che dalla statale 113 porta a San Salvatore di Fitalia. Vilardo si era recato in un terreno di sua proprietà a San Salvatore di Fitalia dove ha lasciato il telefonino per poi, alla guida della propria auto, scendere lungo la “Mare Monti”, che conduce dai paesi dei Nebrodi a Rocca di Caprileone e 113 e parcheggiando regolarmente la vettura. Con sé aveva portafogli e documenti.
Non sapeva nulla dell’allarme che la sua assenza improvvisa aveva destato nei familiari e nell’opinione pubblica e così è rimasto stupito nel ricevere l’invito dei militari di seguirlo in caserma.
Immediata la telefonata ai figli e al fratello Luigino, che di corsa è salito a Longi a incontrarlo per poi condurlo nella loro abitazione di campagna di San Salvatore di Fitalia. In serata poi ha raggiunto Capo d’Orlando dove ha incontrato la figlia che il giorno prima era giunta dalla Spagna dove lavora. Al fratello, ai carabinieri e soprattutto al maresciallo Salvatore Fiore, che per ore lo hanno cercato dappertutto, ha spiegato che stressato dal lavoro aveva “staccato la spina” e si era tuffato nei boschi dei Nebrodi percorrendo quei sentieri che conosceva bene per averli ispezionati ad uno ad uno durante la sua gioventù. Il professionista abita a Capo d’Orlando dove ha una impresa edile ma da giovane risiedava con la famiglia a San Salvatore di Fitalia e quindi vicinissimo ai boschi dei Nebrodi.
Sarebbe però tornato a casa a Capo d’Orlando per l’arrivo della figlia ma aveva sbagliato giorno e così ha girovagato un giorno in più per i boschi. Per isolarsi da tutti e poter riflettere sulla sua vita aveva lasciato a casa il telefonino ma i movimenti della sua carta di credito (aveva acquistato giorni prima una valigetta e prelevato contanti da un bancomat durante questi tre giorni) avevano convinto avant’ieri mattina i carabinieri che si trattava di un allontanamento volontario e avevano sospeso le ricerche. Le sue condizioni di salute sono state riscontrate buone ed evidentemente a suo favore, nonostante le notti gelide dell’alta montagna, ha giocato la sua esperienza di trakking d’alta montagna e l’equipaggiamento che si era portato con sé.