Una caccia “drammatica” ai parcheggi perduti sulla riviera nord più amata e rovente, tra Paradiso e Sant’Agata dove lidi e movida hanno ottenuto il rinnovo di tutte le autorizzazioni fino al 2020 e stanno per ripartire. E poi il prossimo ritorno delle strisce blu a Torre Faro- Capo Peloro, con qualche novità
In questi giorni di maggio, con le spiagge già pullulanti di vita, ecco due questioni di segno totalmente differente. È in corso soprattutto, sul primo fronte, un’urgente ricerca di parcheggi estivi. Interessato il tratto di riviera all’altezza della nuova pista ciclabile “Fortino-Principe”. Ma è evidente che le ricadute di questa ricerca interessano la qualità della vita in villaggi chiave come Pace e Sant’Agata. Le ragioni sono ormai sotto gli occhi di tutti.
La nuova pista ciclabile, o meglio il marciapiedone ciclo-pedonale, protetto da un chilometro e trecento metri... di archetti, ha fatto perdere ai residenti, ai bagnanti e al popolo della movida, diverse centinaia di posti auto. Che erano, certo, brutti e abusivi ma anche tollerati a vantaggio dell’enorme utenza delle spiagge come di quella dei lidi-discoteca o dei lidi-pizzeria. Giorno e notte. In secondo luogo, la notizia data ieri dalla Fiba – vale a dire il rinnovo integrale di tutte le autorizzazioni e permessi fino all’anno 2020, per i 28 lidi messinesi – se è molto positiva per il movimento d’impresa e per l’occupazione connessa (vedi articolo a fianco) aggiunge al contempo, tra Pace e Sant’Agata, una certa inquietudine. Secondo alcune stime riferite dallo stesso Santino Morabito, il presidente messinese della Fiba, la Federbalneari, «in corrispondenza con la nuova ciclabile si sarebbero persi addirittura 408 posti. Non voglio rimpiangerli – precisa – perché ricoprivano interamente il marciapiede e qualche area attigua, ma è chiaro che da tempo ci attendiamo dal Comune le soluzioni per risolvere il caso. Laddove esistono concessioni regionali a lidi balneari, ormai da molti anni e non da ieri, la legge prescrive ai Comuni di assicurare un congruo numero di parcheggi tanto ai residenti quanto agli utenti dei servizi».
Insomma sulla frequentatissima riviera nord (tra Pace e Sant’Agata) dove già prima della nuova ciclabile gli equilibri “movida-residenti” risultavano spesso precari, la “festa dei lidi”, e ancor più la serenità generale, rischiano di essere guastate da un eccesso di disagi, conflittualità e stress.
La questione è stata già da diversi mesi posta all’Amministrazione Accorinti dal Consiglio del 6. Quartiere (e anche dalla Gazzetta del Sud) con preoccupazioni crescenti man mano che ci si rendeva conto degli effetti che l’opera potrebbe avere sulle abitudini radicate di migliaia di persone. Sia i pendolari che ogni giorno, o ogni notte, sulla riviera vanno a caccia di un varco dove parcheggiare o semplicemente “liberarsi” dell’auto. Sia ancor più chi vive qui da sempre “H24”, ha imparato a sopportare il caos estivo, ma adesso comprensibilmente non accetta l’idea di vagare magari per un’ora per ritrovare un posto auto che non sia ad un chilometro da casa propria.
Sull’intera questione, raccogliendo l’invito del Quartiere, si è mobilitato l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, sicuramente tra i più decisionisti ed efficaci. Ma la questione resta lo stesso difficile da risolvere appieno, semmai appare “aggredibile” con dei buoni palliativi.
«Anzitutto – rivela – in vista del sopralluogo con i consiglieri del 6. Quartiere, ho già fatto una prima verifica sul campo con i miei tecnici e con quelli dell’Agenzia del Demanio di Messina. Esiste la possibilità di ricavare un centinaio di nuovi posti auto a compensazione di quelli abusivi perduti. Sicuramente chiuderemo una parte della bretella di Guardia della Panoramica e lì ricaveremo almeno 50 posti. Al contempo stiamo lavorando per poter ricavare parcheggi sul demanio nelle lunghe aree sterrate che si estendono in prossimità del miniautodromo di Sant’Agata. Trovando le giuste soluzioni per non creare offese al paesaggio – puntualizza – e con un’opportuna bonifica potremmo ricavarne altri 40-50, dietro il rilascio di una concessione temporanea». E il trasporto pubblico notturno che appare forse ancora più importante per ridurre l’impatto della movida? «Impiegheremo per questo i tre nuovi bus Iveco che stanno per arrivare a Messina. Ma non finisce qui – prosegue Cacciola – perché alla fluidificazione del traffico sulla riviera, e quindi alla vigilanza notturna, intendo destinare, rinnovando il contratto per i soli 45 giorni possibili (in tutto 5 mesi l’anno) ai 23 vigili stagionali».
Infine Torre Faro: «Aumenteremo i posti alle Torri Morandi compattando gli strati di terra. Nella sosta a pagamento ci saranno migliorie per i residenti, suggerite dall’esperienza».
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