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Stipendi in ritardo, si rischia l'emergenza rifiuti

Stipendi in ritardo, si rischia l'emergenza rifiuti

Messina è sempre più vicina ad una nuova emergenza rifiuti ed i  lavoratori di Messinambiente sono ormai prossimi ad attuare una protesta che avrebbe conseguenze pesantissime sulla città.  Hanno cominciato ieri i gli autisti dei mezzi che trasportano i rifiuti alla discarica di Motta Sant’anastasia e che si sono opposti alla richiesta di effettuare  un secondo turno, avanzato dall’azienda in vista della chiusura dell’impianto per 36 ore.  Saltato il secondo viaggio in discarica tutti gli autocompattatori, quelli fermi nell'impianto di Pace e quelli che si trovano nell'autocentro, sono completamente stipati di immondizia. La conseguenza è che domani  non potrà essere effettuato il servizio di raccolta dei rifiuti se non prima i mezzi saranno svuotati. Per cui la città si sveglierà con circa 700 tonnellate di immondizia sulle strade e ricomincerà la consueta corsa contro il tempo per ripulirle. Ma ovviamente ci vorrà del tempo. A provocare l'opposizione dei lavoratori ad effettuare il secondo turno richiesto dall'azienda, i gravi problemi di bilancio che affliggono palazzo zanca, e che hanno provocato il rinvio dell’accreditamento del milione e mezzo di euro attesi da Messinambiente. Ma la decisione degli autisti ha accentuato la spaccatura con i vertici aziendali. Il commissario Giovanni Calabrò ha parlato di grave atto d'insubordinazione da parte dei lavoratori che hanno compiuto a suo dire un'interruzione di pubblico servizio. Domani Calabrò chiederà una relazione scritta ai responsabili prima di presentare una denuncia in Questura. E sul rischio di non poter pagare gli stipendi e di non poter svolgere correttamente il servizio Calabrò ha annunciato che nei prossimi giorni chiederà un incontro al Prefetto. 

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