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Bilancio, la verità di Accorinti

Bilancio, la verità di Accorinti

(in redazione Maurizio Licordari)

E' iniziata con 15 minuti di ritardo la conferenza convocata da Accorinti per fare chiarezza sulla questione bilancio. Sindaco e giunta si sono presentati al gran completo, con anche il nuovo assessore Ursino. Unico assente Perna, che finisce mandato il 30. L'Assessore al bilancio Eller porta con sé tutti gli incartamenti del bilancio. "E' uno dei momenti più delicati per la nostra amministrazione - dice subito Accorinti - La mancanza del previsionale 2015 può mettere in ginocchio tutta la città".

"Noi ci scusiamo per aver saltato la data del 31 dicembre, ma ora abbiamo consegnato tutto. Chiediamo ai revisori di permettere che la delibera vada in consiglio. Abbiamo fatto tutto in regola. Loro esprimano liberamente il loro giudizio. Se abbiamo commesso qualche abuso vadano in Tribunale".

"Non si può giocare con questi argomenti delicati - dice ancora Accorinti - siamo stati virtuosi, abbiamo sempre pagato tutti gli stipendi. Adesso abbiamo una delibera in regola, non abbiamo dubbi. Oggi facciamo chiarezza. La nostra è un'operazione trasparenza, verità e legalità".

"Siamo sereni, ora tocca ai revisori. Andremo fino in fondo, non abbiamo timori. Lavoriamo per il bene della città" conclude Accorinti.

La parola passa all'assessore Eller. "Da quando sono arrivato - dice - ho spiegato che la mia regola è la trasparenza. Anche uno scontrino va pubblicato, i cittadini devono sapere. La democrazia non è solo il momento del voto, ma ogni giorno il controllo diffuso dei cittadini. Questa amministrazione lo faceva già, per questo ho accettato l'incarico. E' fuori dai giochi della vecchia politica. L'obiettivo non è cancellare i partiti, ma disancorarli dal vecchiume".

"Il bilancio - dice l'assessore - cammina all'interno di questo percorso. Rimettere a posto tutto richiede uno sforzo in termini di anni in una città come Messina, considerati i debiti che ha. Almeno 5 anni. Per questo il piano di riequilibrio è decennale per i comuni a rischio default: perché serve un arco decennale lungo".

"Il bilancio di previsione 2015 - chiarisce ancora Eller - risponde a tutti i criteri di legge. Era complicato per tutti essere puntuali per le nuove norme sui bilanci armonizzati".

"Probabilmente qui si doveva partire nel 2014 a focalizzare bene il tema. Sono franco: si sarebbero evidenziati tutti i problemi. Mentre quando è stato il momento di approvare il previsionale 2015, il consiglio comunale ha ricevuto il consuntivo 2014 (in ritardo a sua volta) approvato il 29 dicembre 2015. Quindi è partito (anche questo in ritardo) il riaccertamento dei residui attivi e passivi che si fa in media ogni venti anni. Doveva essere anticipato l'anno scorso. Qui c'è l'abitudine a rinviare sempre. Ora tutto è stato fatto e il 31 marzo la delibera è stata approvata".

"Nel riaccertamento sono emersi cento milioni di debiti che non erano emersi prima. Ma essendo nel 2016 non si può variare il 2015. Quindi a questo punto nel consuntivo emerge chiaramente che se le previsioni non sono poi nel consuntivo, comunque siamo nei parametri di legge. Se fermiamo la macchina ora per un parametro, perdiamo 70 milioni dello stato. Sarebbe un suicidio. Sulla spesa corrente non ci sono sforamenti alla fine dell'anno"

"Ai revisori è stato consegnato tutto ed è tutto trasparente. Adesso io mi assumo la responsabilità di dirvi che la ragionevolezza e la veridicità sono garantiti. Per andare a cercare il pelo nell'uovo si rischia di mandare a disastro la città. Io sono andato a parlare con la corte dei conti e se c'era il porcaio, ero folle. Qui sta saltando tutto. Servizi, pagamenti, investimenti, finanziamenti, lavoro. Siamo dei masochisti? Io ve lo dico: non capisco! E non ho paura, nè che mi sparino, nè della mafia, neanche quella dei colletti bianchi. Non facciamo sceneggiate napoletane. Il lavoro è chiaro e trasparente. Se il bilancio fa il suo percorso, si rimette in moto l'economia".

"Abbiamo uno strumento che ci puo' permettere di rimettere in piedi la baracca, sennò possiamo cantare il de profundis. Al sindaco dico: vai avanti. Il comune non è in dissesto, ma se si blocca l'arrivo dei soldi, in dissesto ci andiamo".

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