La ricerca dei fondi è essenziale ma la novità più importante, emersa al termine del vertice svoltosi ieri a Palermo nella sede dell’assessorato regionale dei Trasporti e Infrastrutture, è che la stazione appaltante dei lavori di costruzione del nuovo porto di Tremestieri sarà l’Autorità portuale e non più il Comune. La decisione è ormai imminente e verrà ufficializzata nei prossimi giorni. Palazzo Zanca, in questa fase, ha ben altre gatte da pelare e, d’altra parte, come sottolinea l’assessore Sergio De Cola, «oggi quello che conta è realizzare l’opera nell’interesse superiore della città, importa poco o nulla chi sia il soggetto incaricato di bandire la gara». Trattandosi di porto, oltretutto, rientra pienamente nelle competenze dell’Authority, che potrebbe anche integrare le ultime risorse mancanti con propri fondi.
E veniamo proprio alla questione dei denari. Ieri, al tavolo al quale hanno preso parte il sindaco Accorinti e De Cola, il segretario generale dell’Autorità portuale Francesco Di Sarcina, dirigenti e funzionari dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e il deputato nazionale messinese Enzo Garofalo, nella sua veste anche di componente della Commissione Trasporti, si è presentato il responsabile del Provveditorato opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria. L’ing. Carlea ha annunciato il reperimento di 6 milioni e mezzo di euro (ricavati da una delibera del Cipe del 2009 e immediatamente disponibili), altro tassello del complesso mosaico che finora vede il coinvolgimento del Ministero dei Trasporti (che ha stanziato 28 milioni), della Regione siciliana (16 milioni), dell’Autorità portuale (15 milioni). E siamo, dunque, a 66,6 milioni di euro, ne mancherebbero altri 6,5. La speranza è che il Governo nazionale metta ulteriormente mano al portafoglio, anche perché in fondo si tratta di somme che erano state già previste per il porto di Tremestieri, considerata opera infrastrutturale di interesse nazionale. Se la nuova missione dei rappresentanti del Comune e dell’Authority a Roma non dovessere sortire esiti positivi, in ogni caso l’Autorità portuale starebbe già valutando l’ipotesi di integrare le somme con propri fondi, soprattutto nell’ottica di poter gestire l’opera come nuova stazione appaltante. «Noi speriamo che lo Stato completi la dotazione finanziaria del nuovo porto – afferma Di Sarcina –, perché da parte nostra avevamo già previsto un intervento al fine di realizzare il Centro direzionale servizi che non rientra al momento nell’appalto». Da parte loro, Accorinti e De Cola si dicono fiduciosi: «Dovremmo a breve chiudere il cerchio e passare finalmente alla fase operativa».
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