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Truffa all’Inps, medico
e avvocato nei guai

Truffa all’Inps, medico e avvocato nei guai

Comincia a produrre i primi clamorosi sviluppi l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Patti su presunte truffe nel settore previdenziale che coinvolge, per ora in qualità di indagati, una decina di persone, tra cui avvocati operanti nel settore previdenziale e medici specialisti che hanno avuto, nel recente passato, ruoli di consulenti tecnici del tribunale stesso.

L’inchiesta, di cui la Gazzetta parlò già nello scorso mese di gennaio, a seguito di un corposo sequestro di atti al Tribunale di Patti, in particolare presso la sezione del lavoro e della previdenza, ha visto l’emissione, nei giorni scorsi, di un decreto di sequestro con le ipotesi accusatorie di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e falsa perizia.

In particolare destinatari del provvedimento sono due professionisti, un legale specializzato nelle cause di previdenza ed un medico, dai cui uffici, con sede a Brolo, i Carabinieri di Patti hanno prelevato un ingente materiale ritenuto d’interesse probatorio, tra cui personal computer, notebook, hard disk e telefonini.

Sull’inchiesta, coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica Rosa Raffa da circa un anno, continua ad esserci il più stretto riserbo da parte degli inquirenti, per quanto nell’ambiente giudiziario, già dall’epoca dei primi accessi agli atti al Tribunale, le voci abbiano continuato a rincorrersi insistentemente, trovando conferme soprattutto nel settore previdenziale.

Il tutto, stando ad indiscrezioni non confermate, partirebbe a seguito di esposti che prendevano di mira provvedimenti di liquidazione al termine di cause intentate per il riconoscimento di invalidità, malattie di servizio, indennità di accompagnamento ed altre misure di previdenza sociale che l'Inps è stato chiamato a corrispondere.

Da lì in avanti, la Procura ha cominciato a scavare e sarebbero partiti gli accertamenti che, lo scorso gennaio, condussero all’acquisizione presso gli archivi del Tribunale pattese di oltre duecentocinquanta fascicoli, riferiti a svariati anni del passato più o meno recente per il territorio di competenza.

All'interno di quei documenti, atti giudiziari relativi alle cause, cartelle cliniche e perizie mediche redatte dai consulenti di parte e dai Ctu del tribunale stesso. Si sospetta che dietro i procedimenti giudiziari incardinati ci sia una rete tra clienti, avvocati e medici, con ruolo di consulenti tecnici d’ufficio, per l’ottenimento delle misure di previdenza sociale.

Il certosino lavoro investigativo avrebbe subìto, quindi, una necessaria accelerazione negli ultimi tempi. Settimane addietro furono notificati i provvedimenti di proroga delle indagini, a seguito del quale alcuni dei soggetti iscritti nel registro degli indagati hanno nominato i difensori. Un paio di giorni fa, quindi, ecco l’esecuzione delle perquisizioni e dei sequestri dei supporti informatici negli studi di medici e legali.

Non confermata l’ipotesi, ventilata da più parti, secondo cui anche la Procura di Reggio Calabria avrebbe posto l’attenzione su alcuni atti.

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