Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Giunta Accorinti, anche Signorino in uscita

Giunta Accorinti, anche Signorino in uscita

Non sarà una semplice rimodulazione di deleghe, come potrebbe far pensare il comunicato che annuncia la conferenza stampa convocata per domani dal sindaco Accorinti. Il rimpasto di Giunta “in progress” rischia di essere una vera e propria rivoluzione, un momento di cesura tra un prima e un dopo della vita amministrativa del progetto politico targato Accorinti. Ai nomi già circolati degli assessori dati in uscita, Patrizia Panarello e Tonino Perna, potrebbe infatti aggiungersi colui che è stato tra gli indiscussi protagonisti di questo mandato amministrativo, tanto da essere il vicesindaco della Giunta: Guido Signorino.

Che le sue quotazioni fossero in ribasso non era un mistero da settimane. Molti, anche dentro l’esecutivo, imputano all’area finanziaria di cui lui, in quanto assessore al Bilancio, è responsabile politico, le difficoltà più gravi patite dall’Amministrazione a cavallo tra la fine del 2015 e del 2016. Difficoltà che hanno fatto per finire nel tritacarne altri assessori, da Nina Santisi per il mancato avvio della “riforma” dei servizi sociali a Daniele Ialacqua per le continue emergenze rifiuti, fino agli stessi Perna e Panarello per le casse vuote del settore culturale e gli “stop and go” delle mense scolastiche (per non parlare del caso dei riscaldamenti senza gasolio nelle scuole). Denominatore comune per tutti: l’assenza del bilancio. Un’assenza che si è protratta per troppo tempo, fino a far diventare Messina l’unico capoluogo d’Italia senza Previsionale 2015. Per molti, dentro e fuori l’entourage accorintiano, la responsabilità politica di tutto ciò è prevalentemente del vicesindaco Signorino.

Ma Accorinti vorrebbe evitare fino alla fine di sostituire colui che è stato molto più di un braccio destro. Anzi, per gran parte della prima fase del mandato amministrativo, in molti nei corridoi di Palazzo Zanca sussurravano più o meno ironicamente: “Si sa, il vero sindaco è Signorino”. Ma oggi non è più così, gli equilibri sono cambiati. In Giunta è stata decisa l’ascesa di Sergio De Cola, sempre più in sintonia con il segretario generale - direttore generale - factotum Antonio Le Donne. E Signorino si è scoperto con pochissimi alleati. Ecco perché la prima decisione, in ottica rimpasto, di Accorinti è stata togliere la delega del Bilancio a Signorino, consentendo a quest’ultimo di dedicarsi “a tempo pieno” allo sviluppo economico. E fin qui nessun particolare problema. La rottura potrebbe essere insanabile, però, qualora Accorinti, come pare essere deciso a fare, dovesse assegnare il ruolo di vicesindaco a De Cola, togliendolo a Signorino. Una mossa che il docente di Economia mal digerirebbe e che potrebbe spingerlo alle dimissioni, tutt’altro che indolori.

Un’operazione così delicata che il sindaco ha deciso di prendersi un altro giorno di riflessione, anche perché ieri Signorino non era in città e non ha preso parte alla lunga riunione di Giunta che si è tenuta nel pomeriggio a Palazzo Zanca. In ogni caso sono almeno tre le “caselle” da riempire. Nuovo assessore al Bilancio sarà, con ogni probabilità, Luca Eller Vainicher, il “capo” dello staff di esperti, ormai per la cronaca i “badanti” di Palazzo Zanca, giunto da Sesto Fiorentino insieme ad altri sei tecnici del Centro studi enti locali per formare la classe dirigente del Comune (e non solo). Le deleghe della Cultura e dell’Istruzione verranno unificate: sarà mantenuta la quota rosa, la prima scelta per Accorinti sarebbe l’ex sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica, ma quest’ultima sarebbe più propensa a non uscire dai “binari” di partito che la vedono comunque indossare la casacca del Pd.

Un altro nome circolato, già ad un passo dall’assessorato quasi un anno e mezzo fa, è quello di Elio Conti Nibali: la sua nomination, però, tornerebbe in auge solo in caso di dimissioni di Signorino. Il quadro è in continua evoluzione, chi ha visto e sentito Accorinti nelle ultime ore lo descrive estremamente sofferente per le scelte in corso d’opera. Ma la strada, ormai, sembra tracciata.

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