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Messina è la meno sprecona

Messina è la meno sprecona

Nel momento in cui sembrano ormai alle spalle i problemi legati alla penuria d’acqua, arriva una buona notizia sul fronte della cosiddetta “dispersione idrica”: Messina risulta il capoluogo di provincia siciliano più virtuoso, con il 35 per cento di “prezioso liquido” sprecato. A dirlo sono i dati diffusi dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che per l’undicesimo anno consecutivo ha analizzato i costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2015. Le cifre sulla dispersione si riferiscono al 2014 e danno conto di una ulteriore nota positiva: quella riferita alla rete messinese è calata rispetto alla percentuale riscontrata nel 2007, che si attestava sul 38 per cento. In questa speciale classifica degli sprechi d’acqua, il territorio peloritano è seguito da Enna (37 per cento), Ragusa e Trapani (entrambe al 39 per cento), Siracusa (46 per cento). Maglia nera è Catania, con il 61 per cento, numero sensibilmente peggiorato rispetto alla rilevazione di sette anni prima, pari al 41 per cento. A proposito, invece, del costo annuale dell’acqua in Sicilia, a Messina la spesa del 2015 è stata di 293 euro per cittadino. La percentuale è la stessa dell’anno precedente, ma è aumentata rispetto ai 211 euro del 2007. In tale insieme, il capoluogo di provincia “più economico” risulta Catania (la spesa è di 201 euro), quello più caro Caltanissetta (con 523 euro). In via generale, l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva stima in 345 euro il costo annuale dell’acqua in Sicilia, rispetto ai 376 euro di media nazionale. A livello regionale, le tariffe più elevate si riscontrano, nell’ordine, in Toscana, Marche, Umbria, Emilia Romagna e Puglia. Sulla dispersione idrica, la Sicilia registra un risultato peggiore rispetto alla media nazionale: 45% rispetto al 33%.(r.d.)

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