Messina da anni non dispone di un’organizzazione dei servizi di soccorso coerente con gli scenari di emergenza che si potrebbero verificare. La ragione va ricercata nel numero ridotto di squadre, nell’ubicazione delle sedi di servizio, dell’estensione molto estesa del territorio da servire e dell'entità della popolazione. Poichè, nonostante i ripetuti appelli, nulla è cambiato in questi anni i sindacati di rappresentanza dei Vigili del Fuoco hanno proclamato lo stato di agitazione con la possibilità che si arrivi ad uno sciopero vero e proprio.
L’attuale condizione provoca delle gravissime ripercussioni negative sul personale che vive una costante condizione di stress e non permette di garantire l’operatività dei distaccamenti presenti sul territorio e, conseguentemente, la mancanza di una giusta risposta in termini di soccorso alla popolazione.
Non solo ma le precarie condizioni di lavoro sono aggravate dalla mancanza di fondi per acquisto carburante e manutenzione dei mezzi. Tanto da far temere l'imminente interruzione dei servizi di soccorso. C'è poi il problema delle condizioni precarie delle strutture. Fra poco, temono i sindacati, non sarà più possibile mantenere aperto il distaccamento nord, presidio fondamentale che copre una vastissima porzione di territorio della città di Messina e la stessa caserma del comando provinciale dove da anni non si esegue la manutenzione ordinaria.
Da qui la proclamazione dello stato di agitazione allo scopo di richiamare ognuno alle proprie responsabilità per evitare che la popolazione della provincia di Messina resti senza il fondamentale servizio offerto dai vigili del fuoco.
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