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D’Amico: «La mafia voleva uccidere un avvocato»

D’Amico: «La mafia voleva uccidere un avvocato»

Apprendere durante un’udienza da un pentito che la mafia barcellonese voleva ucciderti perché facevi il tuo mestiere con professionalità e non ti prestavi a scorciatoie giudiziarie nel difendere i tuoi assistiti.

Già, perché la mafia barcellonese in un determinato momento storico avrebbe progettato di eliminare l’avvocato Giuseppe Lo Presti, che con il collega Tommaso Calderone aveva assunto da tempo la difesa di parecchi componenti della “famiglia”.

Entrambi non erano “visti di buon occhio” per il rigore professionale, e quando il nuovo gruppo di vertice di Cosa nostra barcellonese nella metà degli anni 2000 fece il salto di qualità intessendo legami saldi con i “cugini” di Palermo, sarebbe stato messo in piedi questo progetto.

È questa in sintesi la dichiarazione-shock che ieri mattina il pentito barcellonese Carmelo D’Amico ha rilasciato durante l’udienza del processo d’appello “Gotha 1” per i riti ordinari, che si sta celebrando davanti alla corte d’assise d’appello presieduta dal giudice Maria Pina Lazzara.

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