Messina

Domenica 28 Aprile 2024

Gettonopoli, ribadite le richieste di rinvio a giudizio

tribunale messina

Le porte di Palazzo di Giustizia si sono aperte oggi a molti dei consiglieri comunali di Messina coinvolti nell'inchiesta Gettonopoli. Per 19 di loro è iniziata oggi, davanti al gup Maria Vermiglio, l'udienza preliminare del procedimento condotto dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo e dall'aggiunto Vincenzo Barbaro. Molti degli indagati erano presenti in aula al fianco dei loro difensori. Qualcuno, come Libero Gioveni e Fabrizio Sottile,  ha chiesto di poter intervenire e rilasciare dichiarazioni spontanea. In sostanza hanno respinto gli addebiti, ricordando la loro attività sempre puntuale di consiglieri e la mancanza dell'elemento psicologico. Non intendevano insomma commettere alcun reato ed hanno detto di aver svolto il loro compito con il massimo scrupolo. In aula poi sono state mostrate alcune immagini fra quelle catturate dalle telecamere nascoste piazzate a Palazzo Zanca dalla Digos che, secondo l'accusa, avrebbero documentato il sistema consolidato durante le commissioni consiliari quando alcuni  consiglieri avevano l'abitudine di firmare il registro, presenziare alla seduta per pochi minuti e lasciare definitivamente l'aula.     Tutto ciò era sufficiente tuttavia a garantire al consigliere il gettone di presenza e non sono stati pochi quelli che   hanno potuto raggiungere il tetto massimo consentito. Il PM Capece Minutolo , al termine della sua requisitoria ha poi ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per  i 12 consiglieri comunali che da novembre hanno l'obbligo di firma prima e a conclusione delle  commissioni e altri cinque colleghi. Si tratta di  Carlo Abbate, Piero Adamo, PioAmadeo, Angelo Burrascano, AntoninoCarreri, Nicola Crisafi,  Giovanna Grifó, Nicola Cucinotta,Carmela David, Paolo David, LiberoGioveni, Pietro Iannello, Maria Perrone, Nora Scuderi, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile, Benedetto Vaccarino, Santi Daniele Zuccarello. Stralciata la posizione di Andrea Consolo, per via di una parentela con il gup Vermiglio. Sarà giudicato a parte da un altro giudice. Gli avvocati Versaci, Favazzo e Marchese hanno chiesto la revoca della misura cautelare dei 12 consiglieri ma il giudice si è riservato la decisione. L'udienza è stata aggiornata al 31 marzo, quando, dopo le ultime repliche dei difensori, il Gup entrerà in camera d consiglio per la decisione. 

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