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Crollano pezzi d’intonaco
Tragedia sfiorata in centro

Crollano pezzi d’intonaco Tragedia sfiorata in centro

L’ennesimo crollo di calcinacci avrebbe potuto determinare gravi conseguenze per l’incolumità pubblica e privata. Ancora una volta, grazie alla buona sorte, pericolo scampato e lavoro di routine per i vigili del fuoco. Ma è proprio l’abitudine ad effettuare questo tipo di intervento a indicare la portata di un fenomeno da non sottovalutare.

L’ultimo episodio si è registrato nella mattinata di ieri, in via Cesare Battisti. All’improvviso, da un palazzo si sono staccati pezzi d’intonaco, che, dopo un “volo” di decine di metri, si sono sfracellati in mille pezzi sul marciapiedi. In quel momento, fortunatamente, non transitava nessuno a piedi. Come sottolineato dai proprietari di alcuni esercizi commerciali che si affacciano sulla centralissima strada, sarebbe bastato poco perché si verificasse una tragedia.

Ad accorgersi per primi delle precarie condizioni di alcune parti dell’edificio sono stati alcuni agenti della polizia municipale immessi nel Corpo di recente. Dopo aver notato che dei calcinacci erano precipitati al suolo, hanno lanciato l’allarme alla centrale operativa dei vigili del fuoco, che ha inviato sul posto una squadra. Il personale del “115”, servendosi di un’autoscala, ha raggiunto i punti della palazzina maggiormente esposti a crolli e li hanno messi in sicurezza. Nel frattempo, altri colleghi hanno rimosso dal marciapiede i pezzi d’intonaco. Durante le operazioni, la corsia di sorpasso della via Cesare Battisti è stata interdetta al transito. Di conseguenza, è toccato alla polizia municipale disciplinare il traffico.

Il cedimento di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie. Molti edifici risultano, infatti, in condizioni precarie e in occasione di avverse condizioni atmosferiche la situazione non fa che aggravarsi. Il risultato è che i vigili del fuoco, ultimate le attività di competenza, invitano con una diffida gli amministratori di condominio affinché predispongano con sollecitudine i giusti correttivi. Eppure, questi richiami, il più delle volte, rimangono lettera morta.

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