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Tenta violenza su una 24enne, fermato dai Cc

È accaduto, poco prima della mezzanotte, sulla via Garibaldi, quindi in pieno centro storico. La ragazza, figlia di un noto professionista liparese stava raggiungendo l’abitazione di un’amica, ubicata in quella via, quando è stata bloccata da un extracomunitario (più tardi si scoprirà essere un marocchino), visibilmente ubriaco, che le ha messo le mani addosso. Alle urla della ragazza, che si è difesa come ha potuto, questi ha tentato di tapparle la bocca, procurandogli dei graffi al viso, salvo poi darsi alla fuga attraverso uno dei vicoli limitrofi. Le urla hanno richiamato l’attenzione dei residenti nella zona, ivi compresa la famiglia dell’amica, e la giovane, visibilmente impaurita e provata dall’accaduto, è stata soccorsa. Contestualmente è scattato l’allarme e nel centro storico è iniziata, in base alle indicazioni date dalla 24enne, una vera e propria caccia all’uomo che ha visto coinvolti non solo i carabinieri ma anche gli amici della giovane. In particolare è stata ispezionata l’area di Marina Corta e vicoli limitrofi poiché - secondo quanto riferito dalla ragazza - l’aggressore avrebbe imboccato il cosiddetto “Strittu longu” che, per l’appunto, immette in quella zona. Le ricerche si sono concretizzate intorno all’1,30 quando i carabinieri hanno individuato l’abitazione dove si trovava l’aggressore ponendolo in stato di fermo, trasferendolo in caserma. Sul posto - nel frattempo - si erano radunati gli amici della ragazza, così come altre persone, che hanno inveito al passaggio del giovane che, non contento di quanto aveva fatto, è passato tra la folla facendo le linguacce, rischiando il linciaggio.

Il marocchino, che avrebbe tra i 24 e i 26 anni, non è tra gli extracomunitari residenti abitualmente a Lipari. Il giovane era “ospite” da una decine di giorni di un suo connazionale residente nell’isola, è privo di permesso di soggiorno e nei suoi confronti pende già un “foglio di via” emesso in altra città. Dopo 12 ore di fermo nella caserma liparese è stato trasferito a Milazzo con la motovedetta dell’Arma.

L’accaduto, ovviamente, ha creato apprensione e grande preoccupazione a Lipari dove, fatti del genere, non sono certo all’ordine del giorno. Come è nella logica delle cose la richiesta, pressoché unanime, è quella di maggiori controlli sia durante l’accesso nelle Eolie che durante la permanenza.

Sconcerto, ma anche una certa preoccupazione, anche nella consistente comunità marocchina dell’isola, perfettamente integrata con la popolazione nativa e che non ha mai dato preoccupazioni ad eccezione di qualche lite del tutto “interna”. La stessa comunità marocchina - attraverso alcuni suoi esponenti - ha condannato il vile episodio e solidarizzato con la giovane e con la famiglia.

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