“Non ce la faccio a parlare, voglio morire anch'io come quella povera ragazza”. E' l'unica frase che è riuscito a pronunciare Luca Lo Miglio il 32enne che martedì sera con la sua auto ha travolto ed ucciso la 14enne Rebecca Lazzarini la ragazza che, mano nella mano con il padre, era appena uscita da un locale di Mili Marina. Stamattina Lo Miglio, da mercoledì agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio colposo, doveva essere sentito dal gip Maria Militello per raccontare cosa sia accaduto quella sera e come abbia trascorso le ore precedenti al tragico incidente. Ma l'operaio di Galati, accompagnato a Palazzo Piacentini dal suo legale, l'avvocato Salvatore Silvestro, non ce l'ha fatta a rispondere alle domande del giudice. Fortemente provato ha detto di sentirsi avvilito e distrutto dal dolore per aver ucciso Rebecca. Nell'impossibilità di sostenere l'interrogatorio Lo Miglio è tornato a casa dove rimane ristretto ai domiciliari. Nessuna istanza di scarcerazione è stata presentata dalla difesa che vuole attendere che il processo venga definito. Per il momento dunque Lo Miglio rinuncia a difendersi mentre proseguono le indagini della Polizia Municipale coordinate dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo. La posizione del 32enne, che guidava sotto l'effetto di sostanze alcoliche, rimane molto seria. Il tasso alcolemico rilevato durante l'alcoltest all'ospedale Piemonte era di 1,37 quindi ben al di sopra della soglia consentita. L'operaio ha detto di non ricordarsi bene quanto abbia bevuto quella sera. Quel che è certo è che ha trascorso la serata in compagnia di amici bevendo qualche birra. Poi, poco dopo le 22 ha preso la via di casa ma giunto all'altezza di Mili Marina ha provocato il terribile incidente costato la vita a Rebecca e che ha gettato nella disperazioni i genitori ed il fratellino di nove anni.