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Riviera, tutto da rifare (o quasi)

Riviera, tutto da rifare (o quasi)

Si complica ad un passo dal traguardo la vendita dell’ex Hotel Riviera, acquistato quasi 30 anni fa dalla Provincia e ormai simbolo di una Messina che sembra avere lasciato i propri anni migliori nel passato. L’ultimo dei tanti tentativi dell’ente di privarsi dell’immobile, che grava economicamente sulle casse già malconce senza produrre alcune beneficio, si è arenato per ragioni normative-burocratiche. L’offerta della “Nuova Parnaso s.r.l.” – la permuta di un edificio di 2258,48 mq in costruzione a Maregrosso da destinare a sede del nautico “Caio Duilio” – non risponderebbe, almeno secondo la commissione giudicatrice, ai parametri di valutazione necessari per arrivare al valore minimo di cessione, fissato in quasi 8 milioni di euro. Una cifra certamente ottimistica, se confrontata con strutture simili come il più centrale Jolly Hotel, ma imposta dalla normativa in rapporto al valore catastale (22 milioni) e d’acquisto (12 milioni). La natura estremamente disomogenea delle offerte pervenute ha impedito di utilizzare i criteri inizialmente definiti nel bando, determinando la necessità, per rendere possibile l’attribuzione di un valore economico a ciascuna offerta, che la Commissione di gara procedesse ad un’operazione di riparametrazione delle offerte, utilizzando un unico criterio individuato in alcune tabelle. Considerate a livello massimale dalla “Nuova Parnaso”, non dalla stessa Commissione che ha “mediato” portando il valore della struttura da adibire a plesso scolastico a 6.516.960 euro. «Il bando di gara prevedeva l’aggiudicazione al concorrente che avesse offerto il maggior prezzo in aumento rispetto a quello a base d’asta, ma la migliore offerta è inferiore ai 7.973.000 fissati nell’avviso», si legge nel provvedimento. Quindi «non si è realizzata la condizione che consente l’aggiudicazione e la procedura è da ritenersi infruttuosamente esperita». Cosa succederà? Non verrà buttato via il bambino con l’acqua sporca. L’idea del commissario Filippo Romano è di firmare nelle prossime ore un atto di indirizzo per avviare una procedura negoziata, più rapida della gara, sulla basa del precedente bando, richiamando i partecipanti con la possibilità garantita ad altri di inserirsi.

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